Giorgio Diritti apre il Parma Film Festival

Parma film Festival

Apre in grande stile la 26esima edizione del Parma Film Festival – Invenzioni dal Vero, con una serata sold-out in compagnia di Giorgio Diritti: il regista e sceneggiatore bolognese, vincitore del David di Donatello con Volevo Nascondermi, ha presentato ieri sera, sabato, al D’Azeglio in anteprima la sua ultima fatica cinematografica, Lubo. L’opera, ambientata negli anni ’30, racconta la storia di Lubo Moser, un giovane nomade dal carattere forte e allegro innamorato della libertà e della propria famiglia, che in un clima politico sempre più teso dovrà prendere delle decisioni difficili rimettendo sulla bilancia della propria anima il bene e il male. “Questa storia è un cazzotto allo stomaco, e fin da subito ho sentito di dover realizzare il film. È stato un progetto e un percorso delicato e difficile, a partire dal recuperare i finanziamenti, ma ho scelto con il cuore e la pancia e non ho avuto dubbi”, ha dichiarato Diritti al pubblico.

La programmazione prosegue domani, lunedì 13 novembre, a partire dal consueto appuntamento con la Consulta Universitaria del Cinema, che per il sesto anno consecutivo terrà un workshop dedicato a dottorandi di cinema, fotografia, televisione e media audiovisivi, in programma dalle 10:00 alle 17:00 alla Casa della Musica di Piazzale San Francesco, con 35 relazioni da parte di giovani che illustrano lo stato di avanzamento della ricerca nell’ambito del cinema e dell’audiovisivo. Alle 17:00, invece, in collaborazione con l’Università di Parma, la regista Francesca Molteni presenterà al Cinema Astra “Marion Baruch e Aldo Rossi, Sguardi sul progetto”, nell’ambito della rassegna di cineforum “Architettura e Design al femminile”, a cura della ricercatrice Silvia Berselli del dipartimento di Ingegneria e architettura.

Gran finale di giornata al Cinema Astra, alle 21:00, con Emma Dante che presenterà Misericordia (Italia 2023, 95’), in arrivo nelle sale italiane il prossimo 16 novembre distribuito da Teodora Film. Ambientato in Sicilia, l’opera è tratta dall’omonimo spettacolo teatrale – come avvenne già per Le sorelle Macaluso – e racconta attraverso una favola contemporanea la fragilità della condizione femminile (ingresso a pagamento con prenotazione obbligatoria tramite SMS o Whatsapp al + 39 366 2376453).



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