Una doppia vita, legata a un’altra identità di genere di cui il figlio non sapeva nulla e che quando è stata scoperta ha portato a un violento litigio col padre, culminato in un omicidio. Sarebbe questo il movente dell’assassinio di Paolo Eletti, 58 anni, ucciso a martellate in testa il cui cadavere è stato ritrovato il 24 aprile a San Martino in Rio, nel Reggiano, a fianco della moglie 54enne, narcotizzata e con i polsi tagliati, rimasta a lungo in coma fino a quando non si è svegliata, circa un mese dopo, ed è stata sentita dagli inquirenti.
Per l’episodio, su cui indagano i carabinieri, coordinati dalla Procura di Reggio Emilia, era stato fermato nell’immediatezza il figlio della coppia, Marco Eletti, attualmente in custodia cautelare in carcere, accusato di omicidio aggravato da premeditazione, futili motivi e dall’utilizzo di mezzi insidiosi.
Gli inquirenti starebbero ipotizzando questo aspetto come movente dell’omicidio, alla luce della doppia vita della vittima, emersa anche da un profilo social a lui ricondotto, dove si faceva riferimento a una diversa identità di genere, che potrebbe essere stato scoperto anche dal figlio. Circostanza, questa, che potrebbe aver portato il ragazzo a compiere il delitto di cui è accusato dalla Procura reggiana.
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