Ddl Zan, Italia viva: i super poteri dei Giovani democratici reggiani

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Scrivono in una nota Francesco Magnani e Vania Toni (Italia viva Reggio Emilia) dopo l’intervento dei Giovani democratici in seguito all’affissamento del Ddl Zan in Parlamento: “Da quello che abbiamo letto dovremmo prendere atto che i giovani democratici reggiani siano dotati di super poteri, tali da verificare il singolo voto di ogni Senatore ed attribuirgli con certezza l’area politica di provenienza.

La loro giovane età però non giustifica le lacune e i vuoti di memoria.

Vorremmo quindi aiutarli a ricordare che in tutti i passaggi al Senato, anche a luglio quando si votava per le pregiudiziali di costituzionalità e per la sospensiva presentate dal centrodestra con il gruppo misto spaccato, Italia Viva con i suoi voti ha tenuto in piedi il Ddl Zan.

Era palese già allora, visto il margine risicato con cui sono state respinte quelle mozioni, che non ci fossero i numeri in un ramo del Parlamento e non certo per colpa del nostro partito.

Sono giovani ci permettiamo quindi di provare a fare passare una nozione semplice che è quella di capire che per fare politica servono i voti dei Parlamentari e per approvare le leggi servono i numeri di Camera e Senato.

Se non si capiscono questi passaggi significa che è del tutto assente la capacità di analisi politica, soprattutto le basi.

Se si finge di non capire significa che si è in malafede

Italia Viva ha insistito settimane in merito all’opportunità di una mediazione in grado di mettere in sicurezza una legge così importante

Lo stesso Letta domenica sera in televisione aveva dato mandato all’On. Zan di trovare un accordo con altre forze politiche, conscio che il passaggio al voto fosse rischioso

Si sono chiesti i giovani democratici il motivo del mandato a tre giorni dal voto?

Si sono chiesti se la decisione del loro segretario nazionale è stata presa per un reale interesse di tutela della legge, ben sapendo che non aveva i numeri per il passaggio in Senato?

La nostra impressione è che a una certa sinistra i diritti non interessino più di tanto e che siano invece molto interessati a trovare un colpevole, un capro espiatorio (peraltro sempre lo stesso) da immolare all’altare della loro incapacità, come è risultato evidente per il PD di Letta che ha deciso di andare al muro contro muro, giocando una partita ideologica sulla pelle delle persone.

Con il “o Conte o morte” non vi era andata benissimo ma avete deciso di rilanciare con “o Zan o morte” e il risultato lo conosciamo.

In Senato Italia Viva era presente con 12 senatori, ha dichiarato in modo palese l’opposizione al voto segreto, l’intenzione di respingere le pregiudiziali e di proseguire nella discussione

Invece di polemizzare sulle assenze, focalizzate le vostre attenzioni sui 40 franchi tiratori e su quanti di questi sono all’interno del PD perché scaricare colpe senza prove tangibili e con l’aggravante dell’arroganza, non vi aiuta ad analizzare il malessere interno al vostro partito e a nascondere una vostra incapace gestione parlamentare.

Forse siete voi, giovani democratici reggiani, che dovete chiarire i confini del centrosinistra: lo volete fare assieme a quel M5S che di oppose all’unica conquista portata a casa da questo paese per le persone LGBT, cioè le unioni civili volute da Matteo Renzi?

Lo volete fare assieme a quel M5S che ha rivendicato con orgoglio l’incontro con i movimenti dei gilet gialli?

Lo stesso che il 12 settembre scorso ha votato contro Orban al Parlamento europeo o meglio a favore dell’attivazione dell’art 7 del trattato europeo votando diversamente dal suo alleato naturale (la Lega) non perché ritenesse xenofobe le politiche di Orban sui migranti, ma perché “solo loro difendono gli italiani”?

Insomma, in poche parole era un voto per propagandarsi più nazionalisti dei nazionalisti

E non mancherebbe altri esempi di scelte politiche scellerate da parte del movimento ma preferiamo concludere.

Concludiamo riprendendo l’inizio della nota e prendendo atto che, purtroppo per voi, siete giovani ma perfettamente “aderenti” ad una metodologia di partito che noi non dimentichiamo, ridondante di opportunismo, ipocrisie e campagne mediatiche alquanto discutibili che non fanno bene al Paese ma neanche a voi in primis”.