Dall’Europa no al “meat sounding” per prodotti vegetali: premiata la “linea dura” Coldiretti

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Stop all’utilizzo di denominazioni come “hamburger” o “bistecca” per i prodotti vegetali, apertura all’etichetta d’origine su tutti i cibi, preferenza per i prodotti di origine comunitaria e locale in mense e appalti pubblici, introduzione di contratti scritti obbligatori all’interno delle filiere agroalimentari considerando anche i costi di produzione nel fissare i prezzi: sono queste le principali misure emerse dal recente voto della plenaria del Parlamento europeo che ha approvato le modifiche al Regolamento sull’Organizzazione comune dei mercati (Ocm), accogliendo di fatto le richieste di Coldiretti e bocciando una linea di maggior compromesso.

“Un passo avanti importante per rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare”, ha sottolineato Coldiretti Reggio commentando l’esito della votazione.

Per l’associazione economica l’introduzione di norme per tutelare le denominazioni dei prodotti a base di carne e contrastare il cosiddetto “meat sounding”, ossia l’uso di nomi (come “burger” o “salsiccia”) tradizionalmente associati a prodotti di origine animale anche per alimenti a base vegetale, “è una battaglia che Coldiretti porta avanti da anni e che andrà a proteggere i consumatori da pratiche ingannevoli e a rafforzare il settore zootecnico europeo”.

Per la sezione reggiana dell’organizzazione è importante anche l’apertura all’estensione dell’etichetta d’origine a tutti i settori, misura “che va nella direzione della proposta di legge di iniziativa popolare sostenuta da Coldiretti”.

Anche il voto sull’obbligo dei contratti scritti “sostiene la battaglia portata avanti in questi anni dalla Coldiretti contro le pratiche sleali per garantire un giusto reddito alle aziende agricole, senza che siano costrette a vendere sistematicamente i loro prodotti al di sotto dei costi di produzione. Una battaglia di cui la grande mobilitazione delle scorse settimane contro il crollo delle quotazioni all’origine del grano duro è stata solo l’ultimo esempio. Non a caso nel testo varato dal Parlamento Ue si riconosce anche la necessità di tenere conto dei costi di produzione nel fissare il prezzo pagato all’agricoltore”.

La revisione del Regolamento Ocm dovrà ora passare al vaglio del Trilogo, ma per Coldiretti Reggio il voto del Parlamento europeo “rappresenta un segnale politico di grande rilievo per la sostenibilità delle aziende agricole e per rafforzare sovranità e sicurezza alimentare dell’Ue, in un contesto di tensioni commerciali e incertezze sul futuro quadro finanziario europeo”.



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