Da Mirandola e Sassuolo uno schiaffo ai Cervi

La_famiglia_Cervi

Le amministrazioni dei comuni modenesi di Sassuolo e Mirandola, entrambi a guida leghista, hanno rifiutato il patrocinio all’iniziativa “Pastasciutta Antifascista” (l’appuntamento è il 25 luglio, giorno in cui il gran consiglio depose il duce mettendolo in minoranza) manifestazione che ormai si svolge in tutta Italia, ma partita da Casa Cervi (martiri della Resistenza) di Gattatico, Bassa reggiana. L’Anpi di Modena ha replicato con durezza al rifiuto del Carroccio.

Sostiene l’Anpi di Modena: “A seguito del rifiuto di patrocinare l’iniziativa “Pastasciutta Antifascista” da parte dei sindaci dei Comuni di Mirandola e Sassuolo, la Segreteria Provinciale di Anpi Modena condanna il tentativo revisionista delle due amministrazioni. La motivazione che giustifica la negazione del patrocinio dipende dal termine “Antifascista”, il quale è giudicato divisivo e dovrebbe, quindi, essere escluso dal titolo dell’iniziativa.

Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad alcuni atti e dichiarazioni molto gravi di Sindaci della Provincia di Modena e, in particolare, di Sassuolo e Mirandola.

Di fronte alla richiesta di Patrocinio per l’iniziativa “Pastasciutta antifascista” che si svolge in tutta Italia in centinaia di città, questi Sindaci hanno negato il Patrocinio all’iniziativa, tentando in un primo tempo di far cambiare la denominazione alla manifestazione togliendo il termine “Antifascista”.

La motivazione di tale provvedimento è stata che il termine “Antifascista” è divisivo mentre sarebbe loro volontà rappresentare tutti e unire la comunità, che i morti sono tutti uguali, che Anpi dovrebbe lasciar perdere il termine Antifascista e che il 25 Aprile non si dovrà cantare “Bella Ciao”.

Siamo di fronte ad un rovesciamento del senso delle cose e della realtà tanto più grave perché compiuto da chi copre cariche istituzionali.

Si Tratta di un tentativo di legittimare idee e atteggiamenti che evocano le idee fasciste e di dividere e mettere in discussione la coesione sociale delle nostre comunità.

I Sindaci, tutti, assumendo la carica, hanno giurato di essere fedeli alla Repubblica, alla Costituzione ed alle sue leggi. Sanno questi Sindaci che la Costituzione su cui hanno giurato è nata dalla lotta di Liberazione contro il Nazifascismo? Sanno che se l’Italia ha potuto sedere al tavolo della Conferenza di Pace di Parigi ed ha potuto darsi autonomamente una Costituzione (a differenza di Germania e Giappone) è perché si è conquistato questo diritto con la lotta di Liberazione? Sanno questi Sindaci che la Costituzione è stata scritta dai partiti antifascisti, dai Monarchici, ai Liberali, ai Democristiani, al Partito d’Azione, dai Socialisti, dai Comunisti e che tutta la Costituzione è, dal primo articolo all’ultimo, antifascista e che la XII Disposizione vieta la costituzione del partito fascista sotto qualsiasi forma? Sanno che la Costituzione fu un “miracolo laico” che unì il Paese stremato da trent’anni di regime fascista?

Antifascismo è una parola che fa parte del DNA della nostra Repubblica ed una idea che unisce e crea coesione sociale. Certo divide anche: divide in modo netto coloro che sono per la democrazia dai fascisti! Ed è bene che questo confine, l’unico confine, resti senza alcuna ambiguità.

Delle due l’una: o qui c’è una ignoranza storica abissale o si sta tentando un’opera di revisionismo e di negazionismo intesa a rilegittimare le idee fasciste. In ogni caso siamo di fronte ad una operazione molto grave.

Tanto più grave perché compiuta da chi copre una carica istituzionale. Se ogni cittadino ed ogni formazione politica, associativa, sindacale, culturale deve rispetto ad ogni carica istituzionale, anche e, prima di tutto, chi ha assunto cariche istituzionali deve essere consapevole della sua responsabilità e portare rispetto alla carica istituzionale che ricopre.

Questi fatti gravi che stanno accadendo nel nostro Paese devono allarmare tutte le forze democratiche e contribuire a far uscire dall’apatia e dall’indifferenza tutti i cittadini, attraverso una mobilitazione forte: siamo convinti che i democratici sono molti di più.

Per quanto riguarda l’Anpi, lungi dal rinunciare alle nostre parole ed ai nostri valori, moltiplicheremo il nostro impegno per una battaglia politica e culturale nelle forme democratiche previste dalla nostra Costituzione e dalle leggi e, si rassegnino taluni Sindaci, continueremo a cantare “Bella Ciao” in ogni occasione che riterremo opportuna”.

La replica del sindaco di Sassuolo. “La manifestazione denominata Pastasciutta Antifascista non è stata vietata dal Comune di Sassuolo, semplicemente l’Amministrazione comunale non ha concesso il patrocinio rispettando i regolamenti comunali”.
Il Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani, in questo modo, risponde ad Anpi Modena.

“Come comunicato ad Anpi, infatti – prosegue il Sindaco – l’iniziativa si caratterizza per un evidente contenuto politico/sindacale il quale rappresenta elemento ostativo alla concessione di patrocinio in base a quanto previsto dall’allegato alla Delibera di Giunta n. 299 del 29/12/2009 ad oggetto: “Atto di indirizzo per il procedimento di concessione del patrocinio, di cui al vigente “Regolamento per la concessione di finanziamenti e benefici economici a enti pubblici e soggetti privati” approvato con delibera di consiglio comunale n. 52/94″. Se poi si tratta di cantare Bella Ciao – conclude il Sindaco – motivo allegro, sono disponibile ad unirmi all’allegro coro”.