Crisi da Coronavirus, la Regione in soccorso di imprese e operatori dello spettacolo

Ermal Meta Gnu Quartet – Teatro Valli Reggio Emilia

Tra i tanti settori che hanno risentito delle conseguenze negative dell’attuale epidemia di Coronavirus, uno di quelli colpiti più duramente dalle misure emergenziali del governo è senza dubbio quello dello spettacolo e della cultura: le stringenti limitazioni agli spostamenti delle persone e le norme sulla distanza minima di sicurezza da mantenere, infatti, hanno portato ben presto allo stop di tutte le attività culturali, con un forte impatto economico e gestionale.

Per questo motivo mercoledì 11 marzo l’assessore regionale alla cultura Mauro Felicori ha promosso un incontro in Regione con l’associazionismo culturale e i rappresentanti di categoria, collegati in videoconferenza da tutta l’Emilia-Romagna, per studiare le possibili misure di sostegno a un settore economico che in Emilia-Romagna occupa quasi 12mila persone ed è un centro nevralgico di fruizione e produzione, oltre che di aggregazione e coesione sociale.

Ai rappresentati delle categorie professionali e dell’associazionismo, che hanno espresso preoccupazione e dato indicazioni sulle criticità che andrebbero affrontate per prime, sono state ribadite le contromisure già prese dalla Regione: in primo luogo quella sugli ammortizzatori sociali, con l’accordo con i sindacati per la cassa integrazione in deroga, mentre è allo studio – come ha annunciato il direttore Morena Diazzi – un pacchetto che prevede la moratoria dei mutui e la proroga dei pagamenti per imposte, tasse e contributi; è stata intrapresa da subito, inoltre, la strada dei prestiti alle imprese a tasso zero con durata di 36 mesi.

La Regione Emilia-Romagna ha annunciato che proporrà al Ministero per i beni e le attività culturali e alle altre Regioni la ricognizione delle perdite economiche del sistema, con metodologie il più possibile omogenee e condivise, rendendo disponibile un apposito questionario online. Saranno inoltre accelerate le liquidazioni dei contributi a saldo sui progetti del 2019 e gli acconti sull’attività 2020, almeno per quanto riguarda i bandi per i quali è possibile farlo. Verranno inoltre adeguate le regole di finanziamento regionale per evitare un calo dei contributi a fronte delle chiusure o delle riduzioni di attività.