Crisi di governo, botta e risposta tra Lega e Bonaccini

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“Stefano Bonaccini non è né obiettivo, né onesto intellettualmente. E’ un tipico esponente del Pd, il partito che scansa sempre le responsabilità del mal fatto scaricandole su altri. Ma la realtà è lì a dargli torto. Mario Draghi ha fatto tutto da solo, forse mal consigliato dai suggeritori del Nazareno tutti presi dagli interessi del partito piuttosto che da quelli degli italiani. Altro che ‘super partes’, Draghi ha dichiarato la propria appartenenza politica sciorinando al Senato un discorso di parte, denso di passaggi politicamente inaccettabili. E la replica è stata anche peggiore. Questa è stata la scelta irresponsabile, che si presta a più interpretazioni, ma che certamente puntava a dare una mano a Enrico Letta in difficoltà sul progetto del ‘campo largo’. Il Pd ha forzato la mano, il Pd ha creato la situazione caotica solo per le proprie mire, il Pd è stato il regista dell’operazione senza essere capace di gestirla”.

Così in una nota il parlamentare della Lega Jacopo Morrone: “Un mea culpa sarebbe d’obbligo. Bonaccini invece, con la solita arroganza, cerca subito il capro espiatorio: il centrodestra e la Lega, che, in particolare, ha dato il sangue per il Governo Draghi, per la stabilità e per il senso di responsabilità nei confronti degli italiani. La Lega ha offerto a Draghi più vie d’uscita dall’impasse e soluzioni ragionevoli garantendogli la fiducia. Le porte chiuse la dicono lunga sul carattere del premier e sulla sua scarsa propensione alle esigenze della democrazia parlamentare. L’invito a Bonaccini è di scendere una volta per tutte dal pulpito. Non accettiamo lezioni da esponenti di un partito che del ‘populismo’ ha fatto un’arte e che per gli errori del suo segretario (sempre il solito ‘campo largo) ha gettato istituzioni e paese in questa situazione”.

Non si fa attendere a giro di social la replica del presidente della Regione Stefano Bonaccini: “Consiglierei all’Onorevole leghista Jacopo Morrone, tronfio per aver mandato a casa Draghi, invece che occuparsi di me, di riflettere sulle batoste alle recenti elezioni amministrative (tra lo scorso ottobre e maggio) a Ravenna, Rimini, Cesenatico, Cattolica e Riccione, lui regista della Lega in Romagna”.