Seminario: dal 2020 sede dell’Università

Oggi 29 aprile, nella ricorrenza del primo miracolo della Ghiara, con una cerimonia fissata alle 12, monsignor Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia e Guastalla,  ha dato il via al cantiere del Seminario, la struttura che sorge in viale Timavo e che sarà trasformata in una sede dell’università di Modena e Reggio Emilia. Il vescovo ha aperto i lavori con gesto simbolico, terminato il quale le autorità sono entrate nell’ampio ingresso del seminario per portare il proprio saluto.

Il sindaco Luca Vecchi ha postato su Facebook: “Questa mattina insieme al Vescovo Massimo Camisasca, al Presidente della Regione Stefano Bonaccini e al Rettore Angelo Oreste Andrisano abbiamo dato il via ai lavori di riqualificazione del Seminario che ospiterà la nuova sede dell’Università. Entro il 2020 gli studenti avranno nuove aule e nuovi spazi: Reggio continua a crescere e a investire sul sistema universitario”.

Zanni: nuova Università, la Provincia c’è e ci sarà sempre. “La Provincia c’è e ci sarà sempre perché vuole camminare insieme a voi in questo importante e ambizioso progetto di riqualificazione del sistema educativo ed urbano di una parte importante della città”. Lo ha detto questa mattina il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, in partecipando alla cerimonia di avvio del cantiere all’ex seminario vescovile di viale Timavo, dove verrà realizzata la nuova sede dell’Università di Modena e Reggio Emilia che, nell’autunno 2020, ospiterà circa duemila persone, tra studenti e personale, e che includerà un nuovo studentato con oltre cento camere.

Proprio nel ricordare l’impegno, anche economico attraverso un cofinanziamento, assicurato dalla Provincia di Reggio Emilia, il presidente Zanni ha voluto complimentarsi “per il percorso amministrativo seguito dal Comitato Reggio Città universitaria che ha portato all’aggiudicazione di questi primi lavori”. “Trasparenza e legittimità, a maggior ragione quando si gestiscono anche capitali pubblici, devono sempre essere elementi cardine di un buon operare, finalizzato ad utilizzare le risorse nel migliore dei modi possibile”, ha detto il presidente Zanni.

La cerimonia, aperta dalla demolizione simbolica del primo muro, si è chiusa con la benedizione dei lavori da parte del vescovo Camisasca, che ha parlato di una “iniziativa dal forte significato ecclesiale e civile al tempo stesso” proprio nella giornata di apertura del Giubileo per il 400esimo anniversario del miracolo della Ghiara.