La Cgil torna in piazza: ascoltate il lavoro

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“Non abbiamo bisogno di uomini soli al comando.

Abbiamo già pagato pesantemente in questi anni, sia per quelli che dicevano di essere di destra che di sinistra e poi facevano le stesse politiche.
Bisogna trovare tutti insieme le soluzioni”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco della manifestazione a Roma “Italia, Europa ascoltate il lavoro” in piazza del Popolo. “In questi anni i governi e le opposizioni non hanno ascoltato le lavoratrici e i lavoratori, con scelte che sono andate nella direzione opposta. La condizione è peggiorata”, aggiunge.

“Non siamo qui non contro qualcuno ma perché venga ascoltato il lavoro”, con l’obiettivo di “riformare il Paese per rimettere al centro il lavoro, i diritti e la giustizia sociale”, ha puntualizzato Landini, rimarcando che la manifestazione è stata decisa prima dell’esito elettorale.

Era partito da piazza della Repubblica a Roma il corteo per la manifestazione nazionale della Cgil “Italia, Europa ascoltate il lavoro”.

Tra gli striscioni presenti, uno sulla sicurezza “Basta stragi sul lavoro” e una grande bandiera per la pace. E’ prevista la partecipazione del ministro del Lavoro, Andrea Orlando.

Diretto a piazza del Popolo dove nel pomeriggio Landini interverrà dal palco per le conclusioni, il corteo si snoda tra le bandiere rosse del sindacato e slogan.
La Cgil chiede all’Italia e all’Europa di rimettere al centro i temi del lavoro e della giustizia sociale e al prossimo Governo rilancerà l’agenda con le sue dieci proposte. Tra i punti del decalogo: l’aumento di stipendi e pensioni; il superamento della precarietà; l’introduzione del salario minimo legato al trattamento economico complessivo dei contratti nazionali e una legge sulla rappresentanza; una “vera” riforma del fisco, “progressiva e redistributiva” (incidendo anche sugli extraprofitti), con il no alla flat tax; la sicurezza nei luoghi di lavoro; la necessità di garantire e migliorare una misura universale di lotta alla povertà, come il Reddito di cittadinanza; rendere il sistema pensionistico più flessibile superando la legge Fornero; fissare un tetto alle bollette; fare investimenti e un piano per l’autonomia energetica fondato sulle rinnovabili.