Cgil, Cisl e Uil: “Decreto non tutela l’Emilia”

Coronavirus lavoratore treno

Venerdì 28 febbraio il governo ha approvato un decreto-legge contenente misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19, per assicurare un primo supporto economico ai cittadini e alle imprese a fronte dei problemi di liquidità finanziaria causata dall’emergenza sanitaria internazionale dichiarata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

I sindacati regionali Cgil, Cisl e Uil, però, hanno sottolineato come il decreto varato dal Consiglio dei ministri non preveda interventi a sostegno dei lavoratori al di fuori delle cosiddette “zone rosse”, escludendo dunque di fatto quei lavoratori dell’Emilia-Romagna che, per ragioni direttamente o indirettamente collegate all’emergenza, non possono lavorare.

“Reputiamo la mancanza di tali interventi un fatto gravissimo – hanno attaccato le organizzazioni sindacali – che lascia nell’incertezza migliaia di persone in questa regione. Nei giorni scorsi abbiamo con forza chiesto lo sblocco di risorse già esistenti e disponibili a livello regionale, proponendo un intervento che non prevede ulteriori stanziamenti da parte del governo. Ad oggi non abbiamo risposte, mentre la situazione diviene sempre più insostenibile”.

“Ribadiamo la richiesta al governo affinché si autorizzi l’utilizzo dei fondi residui e non utilizzati della cassa in deroga, provvedimento che ci metterebbe in condizione di garantire il salario e l’occupazione. Questo intervento è necessario in tempi rapidi e ogni ulteriore ritardo sarebbe inaccettabile e irresponsabile”. In mancanza di risposte, hanno fatto sapere i sindacati, “valuteremo quali iniziative di mobilitazione mettere in campo”.