Ceramiche energivore: distretto strozzato dai costi alle stelle, Rossi (Pd) interroga il ministro

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Scrive in una nota il deputato reggiano del Partito democratico, Andrea Rossi: “Perdura la difficile situazione dei prezzi dell’energia, continuando a mettere a dura prova la tenuta delle famiglie e delle imprese. Nel corso degli ultimi mesi gli interventi messi in campo dal Governo hanno cercato di mitigare i costi di vendita dell’energia mediante un robusto intervento di riduzione degli oneri generali e in parte della fiscalità, così come verso l’uso crediti di imposta significativi per il settore manifatturiero.

L’aumento dei prezzi sin qui registrato non appare né un fenomeno meramente speculativo né transitorio, ma ha delle precise ragioni fisiche che resisteranno nel medio-lungo periodo. È chiaro che sua necessario intervenire sulle modalità della formazione dei prezzi in maniera da limitare le storture in fase iniziale, per ridurre il prezzo al consumatore finale.

Ho presentato un’interrogazione al Ministro della Transizione ecologica Pichetto Fratin per sapere quali siano le intenzioni del Ministero per permettere lo sviluppo di meccanismi atti a modificare la struttura di formazione dei prezzi e, in particolare, per dare pieno seguito agli art. 16 e 16 bis della legge 34/2022, che prevede norme urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica, gas naturale e fonti rinnovabili, e in particolare modo per le aziende a forte consumo termico come quelle del nostro distretto ceramico.

Per il gas, è essenziale porre un limite al prezzo del gas a livello europeo, limite corretto in modo da non inibite le forniture, e al contempo dovrebbe poter essere avviata la procedura di indicizzazione del prezzo slegata dal TTF, ormai non più rappresentativa. Importante anche attivare una procedura di anticipazione finanziaria degli effetti di quanto previsto all’art.16.

In campo elettrico il cosiddetto “disaccoppiamento” fra il prezzo dell’energia prodotta da gas e da altre fonti è in studio a livello europeo. L’Italia è già dotata, in questo senso, di una previsione di legge contenuta sempre nel testo del provvedimento. Tale previsione prevede che il GSE (Gestore dei servizi energetici) possa acquisire energia prodotta da fonte rinnovabile e cederla, a prezzi congruenti con quelli di acquisto, al tessuto manifatturiero, con specifico riferimento alle imprese ad alto consumo energetico, mediante procedure pubbliche”.