Caso Frecciarossa, anche i consiglieri reggiani contro la soppressione delle fermate emiliane

trenitalia gruppo FS Frecciarossa

A partire da metà dicembre, in corrispondenza del cambio stagionale degli orari, Trenitalia ha previsto la soppressione delle fermate emiliane di Piacenza, Parma e Modena dei treni Frecciarossa 9330 Roma-Milano e 8819 Milano-Bari.

Una novità che non è piaciuta alla Regione Emilia-Romagna: il presidente Michele de Pascale e l’assessora regionale ai trasporti Irene Priolo hanno scritto al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini per sollecitare l’apertura immediata di un confronto con i gestori del servizio. Un tavolo congiunto Trenitalia-Rfi, con il coordinamento del Ministero, per rivedere le modifiche all’offerta ferroviaria a lunga percorrenza.

Sulla vicenda si sono espressi anche i consiglieri e le consigliere regionali di maggioranza, compresi i rappresentanti e le rappresentanti di Reggio: tra le firme figurano infatti anche quelle di Maria Laura Arduini, Paolo Burani, Elena Carletti e Andrea Costa, nonostante la fermata reggiana sia stata sostanzialmente “risparmiata”.

In realtà una modifica c’è stata anche per Reggio: dal 15 dicembre il Frecciarossa 9330 in partenza da Roma Termini alle 19.50 sarà instradato sulla linea ad alta velocità Bologna-Milano, con la soppressione delle fermate intermedie di Modena, Reggio (stazione ferroviaria storica), Parma e Piacenza e con l’istituzione, al suo posto, di un unico stop alla stazione AV Mediopadana.

“Ringraziamo sinceramente il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale e l’assessora ai trasporti Irene Priolo per la posizione chiara e tempestiva espressa in queste ore”, hanno scritto: “La richiesta di istituire immediatamente un tavolo congiunto con Mit, Trenitalia, Rfi e Regione va esattamente nella direzione che, da giorni, chiediamo con forza: nessuna decisione unilaterale può cancellare collegamenti strategici senza coinvolgere i territori interessati”.

“Siamo perfettamente consapevoli – hanno sottolineato i consiglieri e le consigliere regionali di maggioranza – delle difficoltà complessive del sistema ferroviario nazionale e delle logiche di mercato che regolano i servizi a lunga percorrenza. Tuttavia, non può essere considerata accettabile la soppressione delle fermate Frecciarossa nelle città dell’Emilia, in particolare verso direttrici fondamentali come Milano e Roma, imprescindibili per lavoratori, studenti, pendolari e imprese. Siamo disponibili a discutere razionalizzazioni, modifiche orarie, riorganizzazioni del servizio: ciò che non può venire meno è il principio per cui le comunità di Parma, Piacenza, Modena e Reggio Emilia devono continuare ad avere collegamenti affidabili e competitivi con i principali poli del Paese”.

“Difendere questi collegamenti – hanno concluso – significa difendere il diritto alla mobilità, la produttività dei territori e la qualità della vita di migliaia di persone. Per questo, chiediamo che il tavolo di confronto venga convocato con urgenza, con il pieno coinvolgimento di Ministero, Trenitalia, Rfi, Regione e Comuni, affinché si arrivi rapidamente a una soluzione che garantisca la continuità dei servizi e il rispetto delle esigenze dei nostri territori”.



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