Carc: comunisti reggiani non possono fare festa, in Comune non piace

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I comunisti del Carc tornano sulla vicenda legata al concerto del primo maggio scorso al circolo Arci il Tunnel in cui il gruppo dei P38 la Gang espose una bandiera delle Br e cantò brani con riferimenti al rapimento e delitto di Aldo Moro. Sui fatti la Digos ha aperto un’indagine e 5 persone hanno ricevuto l’avviso di garanzia, compreso il presidente del Tunnel.

Scrivono i Carc: “Dopo settimane di canea mediatica, la maggioranza dei consiglieri comunali del Pd ha fatto un atto grave: ha votato una mozione presentata della Lega che chiede al Comune di costituirsi parte civile in un eventuale processo contro un circolo per aver ospitato un concerto.
Non solo: l’amministrazione comunale è passata a fare pressioni di vario tipo sui circoli che ospitano i comunisti e si organizzano e lavorano in città”.

Continua il comunicato: “Prima è finito nel mirino l’Arci Tunnel, un circolo autonomo dalle logiche comunali: quest’autonomia gli è costata multe, controlli, pressioni… per aver ospitato il primo Maggio una giornata di unità comunista cui hanno partecipato decine di persone.

Quest’iniziativa, e non la scenografia di un concerto, è il vero obiettivo della repressione da parte del Comune e della Questura che, a quanto pare, lavorano fianco a fianco con grande solerzia quando si tratta di mettere il bavaglio ai comunisti.

L’Amministrazione (o chi per essa) ha poi negato, con un intervento “sibillino” sul Direttivo e con la sede non ancora definita, la possibilità di fare la FRP al circolo del quartiere Foscato (senza che per altro la cosa fosse di pubblico dominio…).
L’ultimo atto: la FRP avrebbe dovuto svolgersi presso il Circolo Arci Fenulli con il quale avevamo già concordato i termini della collaborazione. Questa disponibilità è venuta meno a causa delle forti pressioni esercitate sul Direttivo sia da parte dell’Arci provinciale che da esponenti dell’Amministrazione comunale”.

Insomma, citando il bravo di Don Rodrigo nei Promessi Sposi, per il Comune “questa Festa non s’ha da fare” e a questo punto ci e vi chiediamo: il Comune è un’istituzione pubblica o la casa di una piovra che trama nell’ombra? È forse illegale essere comunisti a Reggio Emilia?”.