Bologna, tifosi Lazio cantano ‘Me ne frego’

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Giovedì 26 ottobre

Prima cori da stadio, poi la ‘Società de li magnaccioni’, in mezzo cento tifosi della Lazio che attendevano di entrare nel settore ospiti dello stadio Dall’Ara di Bologna (intitolata all’ex allenatore del Bologna Arpad Weisz, scomparso ad Auschwitz) hanno intonato anche il canto fascista ‘Me ne frego’. Diverse le braccia tese nel saluto romano durante il coro.
La Lazio poco prima aveva reso omaggio anche alla memoria di Arpad Weis. Prima dell’inizio della partita di Bologna, al Dall’Ara, una corona di fiori è stata deposta ai piedi della lapide in memoria dell’allenatore ungherese che, alla fine degli anni ’30, portò il Bologna alla conquista di due scudetti e di un trofeo dell’Esposizione a Parigi, una sorta di mondiale per club di quei tempi e che poi morì in un campo di concentramento. La corona è stata deposta dal centrocampista della Lazio, Lulic, con il ds Ighli Tare e dal club manager Angelo Peruzzi.


Mercoledì 25 ottobre

“Mi piacerebbe che tutti si alzassero in piedi all’inizio della partita e facessero un applauso in segno di contrasto al razzismo e all’antisemitismo, anche con l’orgoglio di avere la curva San Luca-Arpad Weisz”.
E’ l’auspicio dell’assessore allo Sport del Comune di Bologna Matteo Lepore in vista della partita di domani sera con la Lazio allo stadio Dall’Ara. “La Lazio – ha aggiunto – viene a giocare in una città dove il contrasto al razzismo e all’antisemitismo è molto importante”. Ricordando il tecnico ebreo ungherese che allenò il Bologna negli anni ’30 e che poi morì ad Auschwitz nel 1944, Lepore ha detto che domani i tifosi biancocelesti faranno lo stesso percorso che faceva Weisz per raggiungere il Dall’Ara, da casa sua in via Valeriani. “Mi fa piacere – ha aggiunto Lepore, riferendosi all’iniziativa dell’associazione ‘W il calcio’ – che la società civile si sia mobilitata”

Martedì 24 ottobre

Al Dall’Ara in curva Weisz. Il settore dello stadio Dall’Ara di Bologna dove vanno le tifoserie ospiti, e dove mercoledì sera staranno i tifosi laziali, fa parte della curva San Luca, recentemente intitolata ad Arpad Weisz, allenatore ebreo ungherese degli anni ’30, poi deportato e morto ad Auschwitz.
Per un’ironia del calendario, dunque, quando i calciatori biancocelesti mercoledì sera entreranno in campo con una maglia commemorativa di Anna Frank, i propri sostenitori seguiranno il riscaldamento dall’unica curva della serie A intitolata ad un ebreo morto in un campo di concentramento, nel 1944.

E le foto di Anna Frank con la maglia del Bologna saranno distribuite domani ai cancelli dello stadio Dall’Ara, dove i rossoblù ospiteranno la Lazio. E’ l’iniziativa dell’associazione ‘W il Calcio’ che ha già ricevuto diverse adesioni tra cui quella del Comune di Bologna, la comunità ebraica e l’Anpi.
“Nei giorni scorsi – spiega l’associazione – un gruppo di tifosi della Lazio ha deciso di associare l’immagine di Anna Frank alla maglia della Roma. Un atto che, nelle loro intenzioni, voleva essere di disprezzo e che invece si sta trasformando in un clamoroso ‘autogoal’. Spingiamo anche noi nella loro porta il pallone e mettiamo sulla maglia della nostra squadra la foto di Anna Frank”. Sotto il fotomontaggio, la scritta ‘Siamo tutti Anna Frank’.
“Annuncio oggi ufficialmente che la Lazio organizzerà un’iniziativa annuale per portare ogni anno 200 giovani tifosi in visita ad Auschwitz”. Lo ha dichiarato il presidente biancoceleste Claudio Lotito, in visita alla Sinagoga di Roma dopo le polemiche suscitate dagli adesivi antisemiti e raffiguranti Anna Frank con la maglia della Roma che gli ultras laziali hanno lasciato in Curva Sud al termine di Lazio-Cagliari.
“Contro ogni antisemitismo” “La stragrande maggioranza della nostra tifoseria è con noi contro ogni antisemitismo” ha sottolineato Lotito, dissociandosi dal comportamento degli ultras biancocelesti. Il presidente della Lazio, accompagnato dai vertici del club e dai calciatori brasiliani Felipe Anderson e Wallace, ha deposto una corona di fiori davanti alla Sinagoga sotto la lapide commemorativa delle vittime dei deportati di Roma. Fa rumore, tuttavia, l’assenza di una delegazione della comunità ebraica romana. La visita “non era stata concordata” spiegano fonti della comunità, che lanciano un messaggio.
Nel frattempo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato con il Ministro dell’Interno Marco Minniti del gravissimo episodio di antisemitismo. Minniti, si legge in una nota del Quirinale, gli ha assicurato grande impegno per individuare i responsabili di un comportamento così ignobile, affinchè vengano perseguiti secondo la legge e vengano definitivamente esclusi dagli stadi. “Il volto e le pagine del diario di Anna Frank, la sua storia di sofferenza e di morte a opera della barbarie nazista, hanno commosso il mondo – ha dichiarato Mattarella – utilizzare la sua immagine come segno di insulto e di minaccia, oltre che disumano, è allarmante per il nostro Paese, contagiato dall’ottusa crudeltà dell’antisemitismo”.