Azione Reggio: nel nostro programma il rilancio dell’Agenda Draghi

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Dice il coordinatore provinciale di Azione a Reggio Emilia, Marco Cassinadri: “Dopo la ratifica dell’accordo con Italia Viva si preoccupa non di posti o poltrone da assegnare ma dei programmi.

In ogni caso siamo certi che verranno individuate le figure che, per la loro esperienza politico amministrativa, interpreteranno nel migliore dei modi il ruolo loro assegnato con competenza e professionalità.

Vogliamo tuttavia auspicare che nel programma siano inserite tematiche che abbiano un impatto positivo sulla vita dei cittadini e delle imprese come quelle riassunte nell’Agenda Draghi e nel recente decreto del suo governo: provvidenze nel settore dell’energia a favore di cittadini e imprese, riduzione contributi lavoratori dipendenti, anticipo rivalutazione delle pensioni, contributi a favore dei cittadini in condizioni disagiate, per citarne solo alcuni.

In vista degli investimenti pubblici legati al PNRR, Azione Reggio Emilia considera con forza che la lotta alla criminalità mafiosa e alla corruzione sia un pre requisito indispensabile di qualsiasi programma politico.

La prevenzione e il controllo in questo ambito ispireranno sempre il nostro agire tenuto conto che la “Mafia Spa”, con i suoi 150 miliardi, vale più di qualunque azienda italiana quotata in borsa. Denaro sottratto all’economia sana.
Crediamo, oggi più che mai, che occorra incrementare il lavoro nei territori per promuovere e diffondere la buona politica e le buone pratiche amministrative, puntando nella scelta degli amministratori sulla competenza, esperienza e programmaticità che non sono né di destra, né di sinistra.

Crediamo anche che occorra promuovere la cultura per stimolare lo spirito critico nelle nuove generazioni. Tutto questo serve affinché i nostri ragazzi non siano soggetti a facile manipolazione del relativismo ideologico e ad una sudditanza perenne nei confronti dei falsi modelli sociali.

Riteniamo indispensabile quindi il sostegno, proprio con questo spirito, di ogni progetto di legge che legalizzi e normi ciò che oggi esiste nel silenzio e nell’approvazione dei più, ad esempio il diritto di ogni italiano che, in determinate condizioni fisiche irreversibili, voglia mettere fine alle sue sofferenze.

Occorre, infine portare avanti il tema dello ius scholae, perché chi ha adottato la cultura italiana non può essere considerato straniero ed essere emarginato. Una società inclusiva è una società certamente più ricca”.