Azione Reggio: il centro storico di oggi è il frutto di scelte sbagliate

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Scrivono Stefania Portioli (presidente Azione Reggio Emilia) e Michele Sartori (direzione provinciale e segreteria comunale): “I negozianti si sono mobilitati e hanno scelto di farlo da soli ma con movimenti partecipati e creati dal basso, senza partiti e senza associazioni di categoria. La situazione di oggi è il risultato di errori commessi nel passato e di quanto portato avanti o non gestito in particolare negli ultimi 4 anni. Ci sono aspetti da condividere come la perdita degli uffici pubblici e delle principali agenzie e servizi al cittadino. Parcheggi interrati promessi e mai realizzati ed esistenti da ristrutturare e razionalizzare. Un traffico che non richiede limiti di velocità in quanto nelle ore di punta sarebbe speranza di tutti gli automobilisti percorrerla almeno ai 30 chilometri orari. Un mercato coperto che rappresenta un’opportunità malamente persa per l’intero sistema del centro storico sotto il profilo turistico, sociale ed economico e cui il riallineamento alla destinazione stabilita dal PUG, sarà una priorità che la nuova amministrazione dovrà da affrontare.

La città storica è il cuore pulsante, identitario e culturale di Reggio Emilia ed è necessario ragionare considerandolo come il centro di tutto il territorio oltre che della città. Un centro storico ad alta qualità che propone lo stile del vivere la città di Reggio come solo i reggiani hanno saputo e sanno proporre e che esalti le eccellenze, le tipicità e i saperi locali. Le ZTL accompagnate e dotate di un adeguato servizio di accessibilità, parcheggi a costi ragionevoli come previsto dalla legge regionale sui centri storici, la realizzazione di depositi biciclette custoditi per favorirne l’utilizzo sono le prime soluzioni seppur non sufficienti. È necessario avere una visione chiara e precisa della città per il futuro. La mobilità deve essere completamente rivista e non sottoposta a soluzioni parziali. L’onda verde/rossa deve essere ripensata e riqualificata ambientalmente come area, in quanto rappresenta una barriera di netta separazione tra il centro storico e la restante parte della città. La rivisitazione della onda verde/rossa va considerata tenendo conto di un rilancio delle scelte strategiche di viabilità nel suo complesso a partire dalla chiusura dell’anello della tangenziale sud e nord e l’individuazione delle radiali di collegamento alle varie aree d’interesse cittadine e parcheggi.

Quando si parla di far rivivere l’esagono ci sono proposte che devono essere indirizzate ai cittadini ma è necessario creare servizi veri per il turismo di cui Reggio Emilia è sprovvista sia come incoming di clienti e visitatori delle nostre aziende così come turisti curiosi di cultura e di enogastronomia. Bisognerebbe ragionare sul sistema turistico per vedere Reggio integrata nei circuiti delle città limitrofi come Parma e Modena con flussi di domanda molto più significativi. Reggio Emilia, come evidenziano i dati della Regione relativamente al 2023, ha ospitato meno della metà dei turisti di Parma e di questi solo il 40 per cento erano esteri. Il turismo è un dato da considerare non solamente perché i turisti sono più propensi ad acquisti di valore e di qualità, ma perché misura l’attratività di un luogo che, valorizzato con eventi frequenti, diventa attrattivo per gli stessi cittadini.

Azione Reggio Emilia propone di ascoltare e confrontarsi con residenti, commercianti, ristoratori, operatori turistici, ordini professionali, associazioni e tutti quelli che si spendono per un centro più vivo per continuare quanto già da loro stessi proposto e allestire una proposta concreta e complessiva. In questa ottica abbiamo organizzato un incontro pubblico aperto si terrà in centro storico nel centro culturale Catomes Tôt, lunedì 27 maggio alle ore 19:00”.



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