Aumenta la richiesta di liquidità delle aziende reggiane, e lo evidenzia chiaramente il fatto che in un mese è quasi raddoppiato il valore dell’importo finanziato dalle banche nella nostra provincia.
L’andamento emerge chiaramente dall’analisi che l’Ufficio Studi della Camera di Commercio ha effettuato sui dati del Fondo di garanzia del Ministero dello Sviluppo Economico, potenziato dal Decreto “Liquidità” per fare fronte alle esigenze immediate di liquidità delle imprese e dei professionisti che stanno affrontando le conseguenze dell’epidemia da Covid-19.
Alla data del 1° luglio, l’importo finanziato a seguito delle richieste presentate dalle imprese reggiane ha raggiunto i 546,3 milioni di euro rispetto ai 274 milioni del 30 maggio scorso; in aumento anche l’importo medio, passato da poco più di 48.700 a quasi 68.400 euro.
Le domande inviate da imprese e professionisti della provincia di Reggio Emilia, poi, sono cresciute del 42,2%, passando dalle 5.620 di fine maggio a 7.990 del 1° luglio. Le richieste inviate dalla nostra provincia rappresentano l’11% di quelle presentate complessivamente in Emilia-Romagna (72.783 le richieste e oltre 4,6 miliardi il valore) e collocano il territorio reggiano al terzo posto a livello regionale dopo Bologna (con il 21,8% delle domande) e Modena (16,4%).
L’85% delle domande reggiane inviate – ovvero quasi 6.800 unità – riguarda operazioni fino a 25mila euro, per un valore totale di oltre 139 milioni e un importo medio di oltre quasi 20.400 euro; per il 2% delle operazioni, inoltre, il finanziamento richiesto va dai 500 mila euro in su, con un valore complessivo che supera i 181 milioni.
Oltre il 47% dell’importo finanziato, comunque, attiene i finanziamenti richiesti dalle attività del manifatturiero, anche se la quota scende al 18,6% del totale se si considera il numero delle domande presentate. Dall’industria, in sostanza, sono giunte le domande con gli importi medi più di alti.
Il maggior numero di richieste del comparto è stato presentato dalla metalmeccanica (quasi il 9% delle domande totali e oltre 89 milioni finanziati, il 22% del totale), seguita dalla trasformazione alimentare e dal sistema moda (l’1,7% per entrambe). Relativamente al valore dei finanziamenti, la ceramica ha raggiunto i 22 milioni a fronte di un centinaio di richieste presentate.
Circa il 26% delle richieste riguarda le attività del commercio, con una prevalenza dei negozi di vendita al dettaglio in sede fissa e svolte da ambulanti (il 12,5% delle operazioni reggiane inviate complessive), anche se il maggior importo – il 16% del totale finanziato in provincia – fa riferimento al commercio all’ingrosso.
Hanno poi raggiunto il 14,7% del totale le domande inviate dalle imprese di costruzioni, di ingegneria civile e di installazione di impianti elettrici, idraulici e per la distribuzione di gas, tinteggiatura, posa in opera di pavimenti e rivestimenti, ecc.
Hanno superato il 12% le richieste di finanziamento garantito dallo Stato presentate da bar, ristoranti e altri servizi di ristorazione e dalle attività di alloggio reggiane della provincia di Reggio Emilia, con un’incidenza sul valore che, però, si limita a poco più del 5%.
Relativamente al settore dei servizi, ha raggiunto il 7,9% la quota di richieste inviate da professionisti che svolgono attività professionali, scientifiche e tecniche, ovvero, studi legali, di consulenza e gestione aziendale, studi di collaudo e analisi tecniche, di ingegneri ed architetti.
Rimanendo nell’ambito del settore terziario, sono circa il 9% le domande presentate dalle attività dei servizi alle persone, con una prevalenza di quelle definite degli “altri servizi” che comprende le attività dei barbieri e parrucchieri, gli istituti di bellezza, le lavanderie, per citare i principali.
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