Emilia-Romagna ha paura del lupo

lupo_art

Attaccano gli allevamenti e le stalle e vengono avvistati sempre più spesso in prossimità dei centri abitati, sia in Appennino che in pianura: una situazione preoccupante, quella dei lupi in Emilia-Romagna, che ha fatto registrare negli ultimi tempi un aumento considerevole delle segnalazioni di cittadini e agricoltori.

Per questo motivo l’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi ha scritto una nuova lettera ai ministri Patuanelli e Cingolani “per riportare la preoccupazione che emerge sia per quanto riguarda il patrimonio zootecnico sia per la comparsa di lupi vicino ai paesi, con casi che destano molta apprensione”. La Regione Emilia-Romagna, ha aggiunto Mammi, “è intenzionata a proseguire nella ricerca di una soluzione che diventa sempre più urgente, dal momento che il lupo, specie protetta, ha superato il limite geografico della via Emilia ormai da molti anni e ha di fatto ricolonizzato le aree di pianura di tutte le province”.

Proprio per rintuzzare gli attacchi al patrimonio zootecnico la Regione ha avviato un programma di bandi pubblici da 250mila euro con fondi di bilancio e con fondi del Programma di sviluppo rurale per finanziare il 100% degli interventi per l’acquisto di dotazioni anti-predazione. Sempre la Regione, inoltre, ha messo a disposizione degli agricoltori emiliano-romagnoli il supporto di un tecnico specializzato per la valutazione delle soluzioni più adatte alle diverse realtà aziendali.

A breve, inoltre, la Regione stanzierà 2,5 milioni di euro per un nuovo bando per la prevenzione dei danni da fauna selvatica. A supporto delle aziende agricole, intanto, è già attivo il numero 051-6375090, da contattare anche per segnalare la presenza di lupi o di situazioni che meritino attenzione; in alternativa è possibile scrivere una mail all’indirizzo difesalupo@regione.emilia-romagna.it

Misure che, tuttavia, senza la cornice di un piano nazionale non bastano. Per questo la Regione ha avviato da tempo un tavolo di confronto con l’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra) per individuare possibili azioni da mettere in atto nel breve periodo per la mitigazione dei conflitti sul territorio regionale.

Sono diversi gli aspetti legati a questo problema, come ha spiegato Mammi nella sua lettera a Roma: non solo gli attacchi al patrimonio zootecnico e le loro conseguenze, ma anche l’analisi della popolazione dei lupi (dalle cause di mortalità alla gestione degli esemplari feriti) e la questione dei cosiddetti “lupi confidenti”, che si avvicinano sempre di più ai centri abitati e mettono in pericolo animali e persone. Per questo, ha concluso l’assessore, “sono indispensabili protocolli operativi per intervenire sulle situazioni effettive e anche sul livello percepito di problematicità: a questo va necessariamente affiancata un’attività di formazione adeguata del personale per garantire gli interventi e l’operatività sul territorio”.