Assemblea Pd, Martina segretario: “Partito da ricostruire, avviare la fase congressuale”

Maurizio Martina da questo sabato 7 di luglio è il sesto segretario del Pd. Anche se ci sono state tensioni, venerdì (ieri), a 24 ore dall’Assemblea nazionale, è stato addirittura Martina a minacciare di ritirare la propria candidatura, costringendo quindi il Pd a celebrare subito il congresso, l’assemblea del Partito Democratico riunita a Roma all’Hotel Ergife ha eletto l’attuale reggente con 7 voti contrari e 13 astenuti.

 
Ha detto intevenendo Maurizio Martina: "Penso che questa sfida vada ben oltre il Pd. Ci sono democratici che vogliono condurre questa battaglia con noi e non sono nel Pd, non possiamo sbattergli la porta in faccia. Nessuna nostalgia,  nessuna riproposizione di formule del passato, ma  umiltà e determinazione". Lo ha detto Maurizio Martina, eletto a maggioranza segretario del Pd (7 i contrari, 13 gli astenuti), intervenendo all’Assemblea Nazionale. 

Ed ha proseguito: "Se questa  assemblea lo vorrà, mi rendo disponibile a fare il segretario di un partito che costruisce una fase di riprogettazione, una pagina nuova sul progetto e poi sulle persone, sui può fare di qui ai prossimi mesi, tutti insieme. Non ho paura della pluralità. Penso che si possa e si debba fare. Questo partito deve tornare a fare un lavoro vero di ricerca, aprirsi".  Martina prosegue: "Propongo di organizzare per ottobre un grande appuntamento nazionale che si rivolga al Paese. Guai se chiudessimo questa discussione nelle nostre quattro mura, il tema riguarda noi e il Paese".
E spiega: "questo partito da oggi avvii un percorso congressuale straordinario che da qui a prima delle Europee ci permetta di arrivare ad avere in testa progetto, idee, persone. E’ fondamentale nell’autunno costruire i nostri congressi territoriali, rigenerare l’idea del partito nei territori dove è collassato". 

Le parole di Renzi. "Ripartenza non può essere ricostruire un simil Pds o una simil Unione". Lo ha detto Matteo Renzi all’Assemblea Pd. "Se qualcuno pensa che sia la nostalgia la chiave non coglie la novità", aggiunge.
"Noi – prosegue – l’egemonia l’abbiamo avuta per tre o quattro anni. L’abbiamo persa e l’atto delle dimissioni ha questo significato" di riconoscere la sconfitta. E una parte della platea applaude a sottolineare la responsabilità di Renzi. A quel punto l’ex segretario si ferma e replica: "Abbassiamo tutti i toni delle tifoserie. So che non sono l’unico responsabile ma in politica si fa così: paga uno per tutti".
 
E ancora: "Di Maio dice che il nemico numero uno é Macron. Capisco che attaccare i francesi ti dà like su Fb, specie durante i Mondiali, ma Emmanuel Macron è uno dei punti di riferimento contro i populisti, per impedire che diventino con la Lega delle leghe la prima forza del Parlamento Ue". Così Matteo Renzi all’assemblea del Pd.