Con l’apertura dell’importante mostra “L’arte inquieta. L’urgenza della creazione” si ripropone la collaborazione di Palazzo Magnani con l’Associazione culturale ILDE e il “Festival del Libro d’artista” di Barcellona per l’”Artist Book Corner”, ideato e curato da Elisa Pellacani per creare all’interno del bookshop di Palazzo Magnani un angolo dedicato alla ricerca sul libro.
Non solo come testimone di vicissitudini letterarie e artistiche del territorio – pure presenti con diversi titoli – ma anche come oggetto d’arte in se stesso. Un’occasione per collezionisti ma anche per quanti apprezzino del libro il valore di oggetto, trovando anche qualche edizione davvero unica: come ad esempio il libro a forma di casa dell’illustratore catalano Aleix Pons, realizzato a mano in pochissimi esemplari, il grande libro-gioco dell’oca costruito e stampato da Fidel Pereiro e Gemma Marcader, un’edizione di pochi numeri, o il giocoso ciclo lunare ideato dall’americana Dyann Myers,; o, ancora, la farfalla-libro-spilla della gioielliera Fatima Tocornal, o l’edizione limitata nata dalla collaborazione tra la poetessa Lia Rossi e il pittore Stefano Grasselli tra torchi e incisioni. Una ricerca, quella sul libro d’artista, che abbraccia diversi linguaggi e che il “Festival del Libro d’artista” di Barcellona – già approdato a Reggio Emilia per alcune delle sue edizioni, con la dicitura “Fare Libri” – propone a livello internazionale dal 2008, quando ha cominciato a raccogliere tematicamente edizioni d’arte inedite ed esporle il 23 d’aprile, Giornata del libro, nella città catalana, che festeggia il suo patrono, San Giorgio, invadendo le strade di bancarelle di libri e di rose.
Nel libro d’artista l’urgenza creativa si unisce alla progettualità del libro e tradisce un’inquietudine palpabile, che è quella di raccontarsi, di voler in qualche modo lasciare un segno di sé tangibile e fruibile ad altri: molto simile a quella che si può ritrovare in diversi dei libri esposti che spaziano nelle discipline e nei saperi. Quindi autori che hanno dato alle stampe ricerche personali e il cui approdo voleva essere quello di un libro, con un’interessante incursione nel mondo della psichiatria e delle neuroscienze (con i libri di Piero Benassi, o di Marco Ruini), nella produzione letteraria d’avanguardia (Corrado Costa, ma anche Silvio D’Arzo), nella narrazione visiva (il catalogo che celebra i sessant’anni del circolo fotografico Fotogruppo60), nel territorio (il nuovissimo di Giampiero Lupatelli “La montagna del latte”). Accanto alle edizioni d’arte, i libri della collana della casa editrice Consulta sul libro d’artista, che ne raccontano metodologie, prospettive e affondano, come il recente “Garden Books. Libri d’artista, giardini della mente”, nell’incontro multidisciplinare tra scienza, arte e quell’indefinibile necessità che muove gli artisti, forse ogni autore, a fare un libro.
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