Amazon, in mille per ‘Global climate strike’

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Oltre mille impiegati di Amazon marceranno il prossimo 20 settembre in supporto del ‘Global climate strike’ contro i cambiamenti climatici e per chiedere all’azienda di arrivare a ‘emissioni zero’ entro il 2030, di interrompere i contratti con le compagnie impegnate nel settore dei combustibili fossili e di non finanziare lobbisti ‘negazionisti’ sul clima. Lo ha reso noto il collettivo ‘Amazon Employees for Climate Justice’, sorto all’interno dell’azienda.

L’azienda, ricorda il ‘manifesto’ del gruppo pubblicato sul sito Medium.com, contribuisce direttamente ai cambiamenti climatici con l’uso intensivo di combustibili fossili per le proprie infrastrutture, oltre che per il modello di business, ha soluzioni dedicate per aiutare le compagnie petrolifere ad accelerare le attività di estrazione e finanzia un think thank negazionista, oltre a 68 membri del Congresso che hanno votato contro le legislazioni sul clima. “Come impiegati di una delle più grandi e potenti compagnie del mondo – afferma il gruppo – il nostro ruolo è assicurare che la nostra compagnia sia leader in questo campo. Dobbiamo essere responsabili dell’impatto che il nostro business ha sul pianeta e sulle persone”.

Durante un meeting con gli investitori lo scorso maggio, ricorda la Cnn, era stata recapitata al fondatore Jeff Bezos una lettera firmata da 7600 impiegati che chiedevano un piano contro i cambiamenti climatici. “E’ difficile trovare un problema più urgente dei cambiamenti climatici – aveva commentato all’epoca Bezos -. Abbiamo in corso molte iniziative, ma non abbiamo finito. Penseremo ad altre cose da fare, siamo pieni di inventiva”.