Alluvione. I dem a Musumeci: ora basta offese

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“Musumeci non ha il minimo senso del suo ruolo e delle istituzioni. Le sue parole lasciano ancora una volta basiti: in particolare, la frase sul governo che non è un bancomat è offensiva per tutti quelli che stanno operando da settimane per risollevare l’Emilia Romagna dopo l’alluvione nonostante l’incapacità dell’esecutivo in carica. Qualcuno gli spieghi che è compito del governo reperire le risorse il prima possibile. Invece, loro sono immobili quasi a sperare che la ricostruzione parta il più tardi possibile. Un atteggiamento vergognoso che i cittadini non dimenticheranno”, dice Ilenia Malavasi, deputata reggiana del Pd.

“Nei primi giorni dopo l’alluvione il governo è andato in Emilia Romagna a fare passerelle con gli stivali nel fango. Ora è passato più di un mese ma manca ancora il nome del commissario alla ricostruzione e soprattutto mancano le risorse annunciate dal governo. Dei famosi due miliardi del decreto ci sono solo qualche centinaio di milioni di risorse fresche. È inaccettabile che il governo giochi a braccio di ferro con le istituzioni locali, per meri interessi politici, speculando sulla pelle di imprese e cittadini emiliani. Servono immediatamente risorse per chiudere la fase emergenziale e avviare la ricostruzione. L’arroganza del governo nei confronti dei sindaci e delle popolazioni del territorio, espressa nelle parole del ministro Musumeci è intollerabile. Il governo, completamente assente, deve assumersi al più presto la responsabilità di un sostegno a quei territori”, aggiunge il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.

“Le parole pronunciate dal ministro Musumeci hanno dell’incredibile. Il governo ha il dovere e la responsabilità di aiutare amministrazioni, imprese e cittadini colpiti dall’alluvione, non il diritto di offendere i sindaci che reclamano giustamente quegli aiuti che il governo Meloni ha annunciato in pompa magna, in occasione delle foto fatte nel fango durante i primi giorni dell’emergenza, ma che non sono ancora arrivati. Musumeci invece di offendere i sindaci chieda loro scusa”, dice la senatrice emiliana del Pd Sandra Zampa.

“Le parole del ministro Musumeci dimostrano che questo è il governo delle chiacchiere e del non fare. Mentre amministratori locali, cittadini e tutto il tessuto produttivo dell’Emilia Romagna si stanno impegnando per uscire dall’emergenza, dal governo si fanno polemiche di bassa lega, parlando di un Esecutivo che non è un bancomat e prorogando a chissà quando la nomina di un commissario. Parole offensive per le quali Musumeci dovrebbe soltanto chiede scusa, affrettandosi a rendere disponibili tutte le risorse stanziate”, dice Daniele Manca, capogruppo Pd in Commissione Bilancio del Senato.

«Ma chi crede di essere questo ministro Musumeci? Pensa davvero di poter spiegare con arroganza ai romagnoli come si fanno le cose?”, scrive su Facebook Pier Luigi Bersani commentando le recenti dichiarazioni del ministro della Protezione civile e delle politiche del mare, Nello Musumeci, che presiede il tavolo permanente per la gestione dell’emergenza sulla alluvione in Emilia-Romagna.

“Da più di una settimana il ministro Musumeci pronuncia parole superficiali e offensive nei confronti delle comunità colpite dall’alluvione”, afferma Irene Manzi, componente della segreteria nazionale del Pd. “Parole non appropriate per un uomo delle istituzioni – aggiunge -. Il governo non può pensare che sia sufficiente una visita sui luoghi colpiti dall’alluvione: cittadini, imprese, amministratori locali sono in attesa delle risorse e delle risposte per cominciare a ricostruire nei territori colpiti. Da un governo serio ci si aspetta questo e non parole insolenti e irrispettose”.

“Caro ministro Musumeci, l’Emilia Romagna non è un set per foto e riprese. Ci sono sindaci, cittadini, imprese che aspettano ormai da un mese la nomina di un Commissario e le risorse vere per la ricostruzione e la ripresa. Con offese e arroganza non si va lontano”, ha twittato Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.