Il ricordo di Salvatore Fangareggi, un cattolico democratico nell’Emilia rossa

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Sabato 10 giugno almeno una cinquantina di persone hanno riempito la Sala civica della Polveriera di Reggio, in piazzale Oscar Romero, per ricordare – a vent’anni dalla sua scomparsa – la figura di Salvatore Fangareggi, noto e stimato avvocato di lungo corso del Foro reggiano, esponente del mondo cattolico provinciale e appassionato scrittore, che ha lasciato tracce di sé soprattutto attraverso i suoi importanti libri sulla complicata storia della terra emiliana, in particolare sulla guerra e sul dopoguerra a Reggio Emilia.


A ripercorrere e a tratteggiare i contorni della vicenda umana e pubblica di Salvatore Fangareggi sono state tre persone che lo hanno conosciuto bene e lo hanno accompagnato durante il suo percorso di vita: il figlio e giornalista Nicola Fangareggi, oggi direttore di 24Emilia, l’onorevole reggiano Pierluigi Castagnetti e il sacerdote don Giuseppe Dossetti, attualmente parroco delle parrocchie cittadine di San Pellegrino e Gesù Buon Pastore, in un momento di approfondimento dal titolo “Salvatore Fangareggi, un cattolico democratico nell’Emilia rossa”.

Il ricordo di don Giuseppe Dossetti:

Ad ascoltare le loro parole, tra gli altri, erano presenti tra il pubblico anche il sindaco di Reggio Luca Vecchi, l’assessore comunale al bilancio Daniele Marchi, il segretario provinciale reggiano del Partito democratico Massimo Gazza, il segretario provinciale di Azione Claudio Guidetti, l’avvocato Marco Scarpati, lo psichiatra e psicoterapeuta Miten Veniero Galvagni, la presidente dell’associazione Segnali di vita Maria Angela Gelati.

Il commento di Claudio Guidetti:

Tra gli apprezzati volumi di Salvatore Fangareggi è stato citato in particolare “La lunga stagione. Diario di un ragazzo in guerra” ristampato di recente – nel 2020 – dalla casa editrice reggiana Consulta Librieprogetti; senza dimenticare però altri testi importanti come “Don Pasquino Borghi. Un prete nella Resistenza” (Aliberti), in cui lo scrittore ripercorre la storia di “Albertario”, partigiano senza fucile e senza pistola, giustiziato per rappresaglia dai fascisti il 30 gennaio del 1944, e “Il partigiano Dossetti”, in cui viene descritto l’itinerario spirituale, civile e politico, la Resistenza e la partecipazione alla lotta armata di uno dei grandi personaggi della storia italiana del secondo dopoguerra.