Al Congresso della Cgil parte l’inno sovietico davanti a Landini, imbarazzo e polemiche

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Scrive sulla pagina Facebook la Cgil di Bologna: “A fronte delle strumentalizzazioni di queste ore precisiamo quanto segue.
Il Congresso della Camera del Lavoro di Bologna si è concluso sulle note dell’Internazionale, da sempre inno del movimento dei lavoratori, e che ci ricorda l’istanza internazionale da cui nasce il sindacato.
Tra le diverse operazioni di voto, prima dell’elezione della Segreteria, dalla regia è stato confuso l’inno sovietico con l’Internazionale. Le polemiche scaturite in seguito a questo mero errore materiale non possono far dimenticare la posizione della CGIL sulla guerra, posizione nota e contenuta in tutti i nostri documenti”.

Dunque al sindacato di Bologna lo spiegano come un errore del disc-jockey, ma l’incidente musicale che è successo venerdì sera sta ancora creando imbarazzi e polemiche: quando il neoeletto segretario Michele Bulgarelli è stato proclamato ed è salito sul palco alla presenza del segretario generale Maurizio Landini, dalle casse, al circolo Arci di San Lazzaro di Savena, è infatti partito l’Inno dell’Unione Sovietica, che peraltro ha la stessa musica dell’attuale inno della Russia.
La versione diffusa venerdì sera è stata però quella più celebre dell’Unione Sovietica, cantata dal coro dell’Armata Rossa, e non quella con il testo aggiornato in epoca Putin.

Si sarebbe trattato, a quanto spiegano al sindacato, di un malinteso con la regia: alla proclamazione del segretario sarebbe infatti dovuta partire l’inno dell’Internazionale, storico canto del socialismo mondiale che affonda le proprie origini nella Comune di Parigi. Ma alla consolle qualcosa è andato storto, ed è partito l’Inno dell’Unione Sovietica.

La pagina Facebook del sindacato dei pensionati ha pubblicato un video che riprendeva la scena, poi tolto in fretta e furia quando ci si è accorti dello scivolone che inizialmente era sfuggito a tutti. Ma non al centrodestra, in particolare Fratelli d’Italia che attacca: “Landini si scusi – dice il capogruppo alla Camera di Fdi Tommaso Foti – e condanni pubblicamente quanto avvenuto ieri sera a Bologna. È un’offesa alle tante vittime del popolo ucraino che combattono per la libertà. E Landini, che era presente all’evento, ne prenda immediatamente le distanze”.