di Ugo Pellini _ L’Abete rosso (foto Annamaria Giustardi che ha segnalato il caso) ormai secco ai Giardini pubblici non è solo una delle tante piante alla fine del ciclo vegetativo in città, ma è un “albero simbolo” perché è dedicato a Falcone e Borsellino. Messo a dimora nel 1992, proprio per ricordare il sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due giudici siciliani che hanno dedicato la loro vita alla lotta contro la mafia e proprio per questo assassinati, ha in questi anni fatto da punto di riferimento e segnalato da lontano una lapide deposta il 23 maggio 2011.
Quel giorno a Reggio venne organizzata una manifestazione che coinvolse studenti, autorità e tanti cittadini, e che si era conclusa al termine di due cortei che avevano attraversato la città, con l’apposizione di una targa sotto l’albero già allora presente. E’ quindi auspicabile che l'”Abete di Falcone e Borsellino”, ormai morto, venga rimosso al più presto e soprattutto sia sostituito, eventualmente dopo un’altra cerimonia pubblica che coinvolga ancora scuole autorità e cittadinanza. Se non altro per dare un segnale che la lotta alla mafia non ha fatto la fine di questo albero che la rappresentava, ma che deve continuare giorno per giorno.
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Mi paiono pochini pochini 7 anni per aver causato la morte di 4 persone di cui tre bambini, con aggravante di abuso alcoolici, droga, guida
proposta: ma se a tutti questi giovani nuovi italiani, tutta salute e crack, cominciassimo a fargli scavare, dei buchi per terra (altresi' chiamate miniere)
tranquilli che il nuovo reggiano e' gia' stato scarcerato ed e' di nuovo libero di girare per la nostra citta' in cerca di Crack. Se […]