Affidi illeciti in val d’Enza, due nuove denunce

Municipio di Bibbiano

La procura di Reggio, che è al lavoro sull’inchiesta “Angeli e Demoni”, che ha aperto uno squarcio su possibili anomalie negli affidamenti di minori nel sistema dei servizi sociali della val d’Enza, ha ricevuto due nuove denunce: una relativa all’iter che ha portato un padre a non poter più vedere i suoi tre figli dopo la separazione dalla moglie (fatti che risalgono al 2017), l’altra contenente la richiesta di far luce sulle motivazioni per le quali nel 2013 a una coppia di genitori fu tolto il figlio, che all’epoca aveva solo 10 mesi e che oggi i genitori naturali possono incontrare solo in presenza degli operatori sociali.

In entrambi i casi, presentati al pubblico ministero Valentina Salvi dall’avvocato Patrizia Micai (la stessa impegnata da anni anche sui casi di abusi avvenuti nella Bassa Modenese tra il ’97 e il ’98), sarebbero chiamati in causa direttamente i servizi sociali della Val d’Enza.

I due episodi chiamano in causa alcuni soggetti già indagati nell’ambito dell’inchiesta “Angeli e Demoni”, che la procura reggiana ha deciso di dividere in due parti: una riguardante le 17 persone destinatarie delle misure cautelari dello scorso giugno, l’altra invece relativa ai nuovi indagati e agli ulteriori casi da approfondire.

Nel frattempo il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, in merito alla richiesta della ministra delle disabilità e della famiglia Alessandra Locatelli, che aveva sollecitato un incontro sulla vicenda il prima possibile, ha spiegato che “personalmente non ho alcuna difficoltà a incontrare il governo su questo come sugli altri temi, cosa che accade regolarmente, anche per il mio ruolo di presidente della Conferenza delle Regioni”, aggiungendo però anche che “occorrerà solo capire (spiace doverlo dire pubblicamente) chi abbia o avrà titolo a occuparsi della cosa: il governo è tuttora in carica ma dimissionario, e proprio in queste ore il presidente Mattarella ha aperto le consultazioni al Quirinale per verificare la possibilità di formarne uno nuovo”.