A Guastalla un progetto per il Campanón

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Il progetto è nato da un’idea della sindaca Camilla Verona, condivisa e sostenuta fin da subito dalla sua Giunta, “per rendere accessibile e fruibile dalla comunità, in totale sicurezza, un monumento simbolo della storia e della vita cittadina e per rendere partecipe la popolazione, non solo guastallese, di un’operazione di alto valore culturale”

A trecento anni dalla posa della prima pietra della Torre Civica di Guastalla, sabato scorso (4 novembre 2023) è stato presentato il nuovo progetto di restauro di questo luogo simbolo della città e l’opportunità per ogni cittadino di diventare mecenate di tale intervento con un’erogazione liberale che consente di ottenere un credito di imposta pari al 65% dell’importo donato.

Sono intervenuti il Sindaco Camilla Verona, l’assessore ai lavori pubblici arch. Chiara Lanzoni, la responsabile comunale del progetto geom. Elena Gelmini, la responsabile del progetto esecutivo arch. Caterina Corradini, il direttore della Biblioteca Maldotti prof. Ivan Cantoni e Fiorello Tagliavini, già direttore del Teatro Comunale ed esperto di storia locale.

Galeotta fu una campana…

Il progetto di restauro è stato fortemente voluto dalla prima cittadina di Guastalla, il sindaco Camilla Verona, che l’ha poi condiviso con la sua Giunta ottenendo pieno sostegno, come ha raccontato sabato scorso davanti ai numerosi cittadini arrivati in Torre Civica per la presentazione.

“Tutto è nato da un giovane fotografo che mi chiese informazioni circa la presenza di una campana medievale in bronzo collocata nel corpo campanario della torre cittadina – ha raccontato Camilla Verona – Ho approfondito la questione verificando il grande valore storico artistico di questo antico manufatto e delle altre due campane bronzee, di epoche diverse, presenti nel Campanón e la necessità effettuare interventi di manutenzione straordinaria per risolvere le tipiche problematiche riscontrabili su questo genere di manufatti, in primis la corrosione. Così si era deciso inizialmente di restaurare solo le campane. Ma, verificato che anche altre parti della Torre necessitavano di interventi, ho proposto, in accordo con gli altri assessori, di migliorare l’accessibilità e la fruibilità delle scale per consentire di raggiungere il belvedere in totale sicurezza e apprezzare la visione della nostra città dall’alto, un punto di vista insolito ed estremamente emozionante. Ugualmente abbiamo deciso di intervenire sugli affreschi per garantirne la tutela e la conservazione anche negli anni a venire. Il Campanón non è solo una torre civica campanaria, è soprattutto uno dei simboli di Guastalla, custode di memorie che nel tempo hanno contribuito a costruire l’identità della comunità locale e le sue tre campane in bronzo, con il loro suono, ne scandiscono la vita quotidiana. Come Amministrazione comunale desideriamo che un luogo così suggestivo e carico di significati debba essere perfettamente accessibile e fruibile da tutti. E, grazie all’opportunità offerta da Art Bonus, chiunque, privati e imprenditori di Guastalla e non, può partecipare alla tutela di questo patrimonio storico culturale, diventando mecenate e godendo di benefici fiscali”.

PROGETTO PER LA CONSERVAZIONE E LA FRUIBILITÀ DELLA TORRE CIVICA DI GUASTALLA

Il Campanón, luogo della storia e dell’identità di Guastalla

La Torre Civica, meglio conosciuta come “Campanón”, monumento celebrativo e simbolo della città di Guastalla, sorge sul luogo nel quale si trovava l’antica Rocca abbattuta dall’esercito spagnolo nel 1689. Nel 1723 il duca Antonio Ferdinando volle ripristinare il decoro di questo luogo storico, procedendo al ridisegno di una piazza denominata “Piazza d’Armi”. Nello stesso anno il Consiglio Comunale decise di edificare una torre campanaria a ricordo della fortezza ormai scomparsa. I lavori della “Torre per la campana maggiore di essa comunità” iniziarono nel giugno 1723, come documentato nelle “Memorie” di don Antonio Resta, e terminarono nel 1732 con l’apposizione di una lapide celebrativa della magnanimità degli ultimi Gonzaga.

Sotto il profilo architettonico, la torre presenta lineamenti di solenne linearità: realizzata sulla tipica pianta quadrata, è caratterizzata dal susseguirsi di ampie specchiature delimitate da cornicioni e da lesene scarsamente aggettanti. Al di sopra del modulo di base e di quello intermedio, sul quale si imposta il grande orologio, si erge l’elegante cella campanaria connotata da quattro grandi finestre centinate con balaustra a colonnotti in cotto. Il sovrastante terrazzo, che raggiunge la quota di 39,20 metri, è contornato da una seconda balaustra con pinnacoli in marmo, sul quale poggia il leone rampante che caratterizza ancora oggi lo stemma di Guastalla.

Delle tre campane in bronzo, collocate nella cella campanaria della Torre Civica, due sono di foggia post-rinascimentale e una (la piccola) di fattura medioevale, con relative incastellature lignee e ferrature. Furono montate per concerto su incastellature con bilanciere e ruote di tiro, per la sonata a slancio, un allestimento risalente a fine ‘700 quando fu collocata l’ultima campana e per l’occasione fu interamente modificato il sistema di tiro delle altre due, Oggi le tre campane suonano mediante battuta laterale, un sistema elettrico e automatico, cosiddetto a carillon, che ha consentito di eliminare ogni sollecitazione eccessiva al sistema ligneo di tiro.

Di particolare interesse è la sala di sinistra della torre, al piano terra, subito dopo l’ingresso, per la presenza di una finestra tonda a pavimento, che mostra “la buca” con i vari cunicoli residui del carcere dell’antica rocca, a cui si accede da una scaletta allagata da acqua sorgente, e per due interessanti affreschi, di cui uno, particolarmente narrativo, mostra l’aspetto della piazza antistante nell’antica connotazione di “Piazza d’Armi”. Si tratta uno dei pochi documenti descrittivi della città nel Settecento. La scena raffigura una festa, verosimilmente il Carnevale, in cui si riconoscono: un Arlecchino, un gruppo di comici dell’arte, intenti ad allestire lo spettacolo e varie animazioni, e una macchina teatrale in forma di tempietto.

Stato di conservazione

L’interno della Torre vera e propria è composto da un susseguirsi di ambienti collegati verticalmente da scalette in laterizio. A piano terra, sulle pareti sono presenti apparati pittorici realizzati con tecniche a secco e le volte sono caratterizzate da decorazioni pittoriche non figurative. I livelli superiori non presentano trattamenti di finitura, le pareti risultano al nudo delle murature in laterizio e i pavimenti in mattonato.

Al livello dell’orologio (piano terzo) sono ancora presenti le strumentazioni per il suo funzionamento. All’interno della cella campanaria (piano quinto) sono presenti le incastellature lignee realizzate per il sostegno e la messa in funzione delle due grandi campane in bronzo. Sulla sommità (piano copertura) è ancora presente la struttura metallica dell’antico parafulmine.

Lo stato conservativo del paramento murario esterno-interno e dei solai appare buono per quanto riguarda i conci laterizi, così come la copertura del corpo basso e della Torre, difatti non sono presenti fenomeni di infiltrazione d’acqua piovana o elementi degradati.

All’interno, al piano terra della Torre, porzioni di paramento murario intonacato presentano fenomeni di distacco dal supporto mentre gli apparati pittorici evidenziano per lo più un deposito superficiale diffuso (non sono presenti muffe o incrostazioni). Ai piani superiori, in particolare quelli maggiormente esposti alle intemperie, come il piano quinto-cella campanaria, si rileva nel paramento murario erosione dei giunti di malta.