Manifattura ok, ma teme guerra ed energia

settore manifatturiero

Un 2021 e un primo scorcio di 2022 con numeri positivi per l’economia dell’Emilia-Romagna con le imprese a rialzarsi dopo i mesi difficili segnati dall’emergenza Covid e dagli incrementi dei costi per materie prime su cui ora “pesa la forte preoccupazione per il conflitto armato, scatenato dalla Russia in Ucraina, che ha aperto uno scenario pieno di incognite e incertezze fatto da limitazioni oggettive e dall’impossibilità per molte imprese di operare e commercializzare con i partner dei Paesi in guerra”.

E’ quanto emerge dall’indagine congiunturale sull’industria manifatturiera regionale realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.

Analisi presentata dal presidente di Unioncamere, Alberto Zambianchi, da quello di Confindustria Emilia-Romagna, Pietro Ferrari e Cristina Balbo, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo Lo scorso anno, viene evidenziato nello studio, “è stato caratterizzato da una forte ripresa a ‘V”‘ dell’attività economica, con un rimbalzo della produzione dell’11,5% rispetto all’anno precedente, un incremento del fatturato del 13,2% con una dinamica simile per il mercato interno ed estero (+13,5%)”.

Tutti i settori considerati dall’indagine hanno messo a segno un recupero, lo scorso anno, rispetto al 2020: nel dettaglio l’industria alimentare ha registrato una crescita del 4,8%; le aziende della moda del 5,8%; le piccole industrie del legno e del mobile del 13,2%, l’industria della metallurgia e delle lavorazioni metalliche del 14,8%; le industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto del 13,8% mentre il gruppo delle cosiddette ‘altre industrie’ del 10,3%.

Guardando alla dimensione d’impresa, quelle minori hanno riportato un incremento della produzione dell’8,1% ; le piccole imprese dell’11,7% le imprese medio-grandi del 12,5%. Sulla base dei dati del Registro delle imprese, quelle attive nel campo dell’industria in senso stretto a fine anno risultavano essere 43.558 (-0,2%), pari al 10,9% delle imprese attive della regione.

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