La madre e la sorella di Patrick Zaki gli hanno fatto visita, stamattina, nel carcere di Tora. Lo riferisce la rete degli attivisti che si batte per la liberazione dello studente dell’Università di Bologna, detenuto, senza un processo, da oltre un anno.
Zaki avrebbe voluto lasciare loro una lettera, ma le autorità, sempre secondo quanto riferiscono gli attivisti, gli si sono rifiutate di farla uscire, dicendo che decideranno se farlo un’altra volta. “Patrick – dicono gli attivisti – desidera ringraziare la sua università, le colleghe e i colleghi e la comunità di Bologna per il loro sostegno fin dal primo giorno. Patrick non è così allegro come è sempre stato, la prigione ha avuto un forte impatto sul suo spirito e la tristezza traspare da ogni sua parola. Ha voluto ringraziare particolarmente studenti e studentesse delle scuole italiane per le loro lettere, che lo hanno rallegrato molto quando sua sorella gliene ha parlato. Si augura di poterli andare a trovare presto, quando sarà fuori di prigione e quindi libero di ringraziarli di persona”.
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Fai buon viaggio amico mio . Trova la tua ragione di riscatto nel tuo nuovo percorso. Abbi certezza che qualcuno ti ha stimato e apprezzato.
Ritornare a battere sempre quel chiodo, il chiodo sparisce. La comunicazione di parte rimane, rimangono i contenuti, le TV politicizzato ma il chiodo e' fermo, inchiodato […]
Quindi il messaggio è : " si continui nel trucidare palestinesi fino a circa 6.000.000, numero stimato di ebrei trucidati dai nazisti, e nel caso […]