Anno nero per l’export reggiano, Unindustria: percorso lungo e incerto

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Nel 2020 l’export reggiano registra una ulteriore riduzione (-10,9%), dopo quella acquisita nel 2019.

Nel complesso del 2020, l’export registra una contrazione marcata (-9,7%) e diffusa a livello territoriale.

Le performance negative di quattro regioni – Piemonte (-12,7%), Lombardia (-10,6%), Emilia-Romagna e Veneto (-8,2% per entrambe) – spiegano circa i due terzi del calo dell’export nazionale.

In affanno quasi tutti i settori.

Nell’insieme dell’anno, i contributi maggiori alla contrazione dell’export provinciale derivano dal calo delle vendite della metalmeccanica (-10,9%) che è passata da 6,5 a 5,8 miliardi di euro, dall’abbigliamento (-22,2%) e dalla ceramica (-4,8%). Sostanzialmente stabile l’export dell’industria alimentare (-0,8%).

Lo stop delle vendite dei prodotti made in Reggio ha riguardato tutti i principali mercati di destinazione delle nostre esportazioni: si sono registrati cali importanti delle esportazioni sia in valori assoluti che tendenziali, verso Francia (226 milioni; -16,9%), Regno Unito (176 milioni; -22,8%), Germania (159 milioni; 10,8%), Stai Uniti (114 milioni; 11,6%).

“Il 2020 è stato uno degli anni peggiori per il commercio globale, dai tempi della Grande Depressione. La causa è stata la pandemia che però si è innestata, rafforzandole, su alcune dinamiche già in atto tra cui il protezionismo, le guerre commerciali e, da ultimo, l’uscita del Regno Unito dalla UE. Tutto non poteva non avere ricadute negative su un’economia fortemente vocata all’export quale quella reggiana, dove le esportazioni contano circa per il 62% del PIL – afferma Fausto Mazzali, Vicepresidente Unindustria Reggio Emilia con delega all’internazionalizzazione – Il percorso per tornare ai livelli di produzione pre-COVID è ancora lungo e caratterizzato dall’incertezza. Non dobbiamo perdere l’opportunità offertaci dal Next Generation EU per realizzare finalmente le riforme e gli investimenti necessari per raggiungere gli ambiziosi obiettivi UE in materia di protezione ambientale e innovazione digitale. Allo stesso tempo è importante accelerare sulla campagna vaccinale per tornare al più presto alla normalità. Va in questa direzione la proposta di Confindustria di mettere le fabbriche a disposizione delle comunità territoriali, nell’ambito del piano nazionale delle vaccinazioni”.