Il segretario del Pd Nicola Zingaretti in una intervista al Corriere spiega che in qualche modo si aspettava l’uscita di Matteo Renzi “per l’atteggiamento di vicinanza ma non partecipazione alla vita del partito che non ho mai compreso fino in fondo’. Spera poi che la scissione non destabilizzi il governo, per quanto il rischio vi sia, e guarda ad una riforma del partito: con il governo, la svolta che riaccenda l’economia e promuova la rivoluzione verde.
La tappe di cambiamento passano per un grande appuntamento nazionale a novembre, mentre dal 3 al 6 ottobre “saremo nelle piazze e nelle strade” per incontrare le persone e presentargli “le nostre proposte”. Rispetto invece a una possibile alleanza con il M5s alle Regionali, va maturato “un processo politico di confronto, di dialogo e di avvicinamento” commenta. Un dialogo concreto che nel governo permette di lavorare “per alzare gli stipendi degli italiani attraverso il taglio delle tasse, per varare un importante piano casa per le fasce sociali più deboli e aprire una nuova stagione di investimenti per le imprese”.
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Ritornare a battere sempre quel chiodo, il chiodo sparisce. La comunicazione di parte rimane, rimangono i contenuti, le TV politicizzato ma il chiodo e' fermo, inchiodato […]
Quindi il messaggio è : " si continui nel trucidare palestinesi fino a circa 6.000.000, numero stimato di ebrei trucidati dai nazisti, e nel caso […]