L’inclusione che elimina Gesù dai canti natalizi (di Nadeem Chaudhry)

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Riceviamo e pubblichiamo in versione integrale questa lettera aperta di Nadeem Chaudhry, mediatore culturale che vive e lavora nella Bassa reggiana.

 

In una scuola della nostra città, a Reggio Emilia, si è deciso di eliminare il nome di Gesù dai canti natalizi come atto di rispetto. Ma rispetto di chi, esattamente? E soprattutto: rispetto a quale idea di integrazione?

Chi ha stabilito che l’identità di questo Paese debba essere limata, depurata, annacquata per risultare accettabile?

A Reggio, purtroppo, sembra che gli istituti scolastici stiano diventando un terreno di sperimentazioni ideologiche. Prima hanno accusato la scuola italiana di avere uno sguardo “coloniale”, un’accusa priva di senso perché l’Italia ha una storia ben diversa dai Paesi con un passato coloniale. Ora arriva la nuova trovata: eliminare il nome di Gesù dai canti natalizi, in nome dell’integrazione.

Ma due domande che mi sono posto sono le seguenti: che tipo di integrazione è questa, in cui un nome, un presepe o un simbolismo di riferimento religioso può urtare così tanto la sensibilità delle persone, mostrando una totale intolleranza nei confronti delle tradizioni locali?

E sono davvero soltanto gli alunni stranieri a volerlo, oppure anche, e soprattutto, una parte degli italiani accaniti contro la cultura e le radici italiane, armati e intrisi di Woke Culture?

L’Italia vanta una storia millenaria, fatta di tradizioni, arte, pensiero e “inevitabilmente” anche di religione, che ha segnato in modo profondo il nostro patrimonio culturale. Se iniziamo a cancellare questi riferimenti, cosa ne rimarrà? Quale identità condivisa potremo ancora offrire alle nuove generazioni?

Per me l’idea dell’integrazione è prendere i valori, le tradizioni e la cultura del Paese in cui queste persone, questi alunni, hanno deciso di vivere, e confrontarli con i propri. Ma se continuiamo con questa furia della “Cancel Culture” non ci sarà più confronto, perché mancherà sempre di più la parte “italiana” che, in nome dell’integrazione, viene gradualmente cancellata.

L’integrazione vera non nasce dalla paura di mostrare ciò che si è, ma dal coraggio di metterlo in dialogo con chi arriva dalle culture diverse. Se invece si elimina tutto ciò che è italiano per non creare “disagio”, allora non esiste più dialogo: esiste solo una resa unilaterale.

 

Nadeem Chaudhry



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