La scorsa settimana il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale, intervenendo nel corso della trasmissione “24 Mattino” su Radio24, aveva lanciato l’allarme: “In questo momento il problema principale dell’Emilia-Romagna è il nostro storico motivo di orgoglio, e cioè l’enorme pressione di persone da fuori regione che si vengono a curare qui”.
“Non ce la facciamo più”, aveva ammesso de Pascale: “Non riusciamo più a soddisfare i nostri cittadini, l’enorme pressione delle persone delle altre regioni che si vengono a curare in Emilia-Romagna sta intasando il sistema”.
Ora, a qualche giorno di distanza, l’Ausl di Reggio ha reso noti i dati relativi al cosiddetto “turismo sanitario”, quello che viene ufficialmente definito “mobilità attiva interregionale”.
Nel 2024 sono stati ricoverati negli ospedali pubblici e privati della provincia di Reggio 4.105 pazienti non residenti in Emilia-Romagna: 2.377 di loro (il 57,9% del totale) sono stati curati negli ospedali dell’Azienda Usl di Reggio, gli altri 1.728 invece nelle strutture private accreditate (42,1%).
In termini economici si tratta di una spesa complessiva di quasi 18 milioni di euro, di cui 8 milioni e 221.000 euro per i casi trattati nelle strutture pubbliche e 9 milioni e 751.000 euro per quelli trattati nel privato accreditato.
Se si valuta il volume complessivo dei ricoveri effettuati nelle strutture pubbliche e private accreditate della provincia di Reggio, nel 2024 l’impatto economico della mobilità attiva interregionale è stato pari al 4,5% per la casistica trattata negli ospedali del presidio dell’Azienda Usl reggiana e al 29% per quella trattata nelle strutture private accreditate.







È giusto puntualizzare che le cure per le persone che vengono da altre regioni qui in Emilia Romagna sono tutte rimborsate dalle loro regioni di origine, in realtà il sistema sanitario regionale emiliano è messo a dura prova dall’ aumento della popolazione straniera immigrata, a cui non sono seguiti investimenti sufficienti ad ammortizzare questo aumento dei residenti, quindi si cerca di scaricare ancora una volta le colpe della Mala gestione sui cittadini più in difficoltà del sud Italia .. dimenticandosi che ogni cittadino italiano ha da sempre il diritto di curarsi in ogni parte del Suo Paese …