Bankitalia, in Emilia-Romagna l’economia cresce ma poco: +0,5% nel primo semestre

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La Banca d’Italia ha pubblicato l’aggiornamento congiunturale sull’economia dell’Emilia-Romagna, che nel primo semestre del 2025 ha fatto registrare una crescita, seppur contenuta: l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter), elaborato da Bankitalia, ha evidenziato un aumento del prodotto interno lordo dello 0,5%, un valore pressoché in linea con il dato italiano.

In un quadro di perdurante incertezza legata alle tensioni geopolitiche mondiali, i piani di investimento delle imprese manifatturiere – già previsti al ribasso – sono stati confermati e hanno risentito anche delle prospettive sfavorevoli della domanda estera, gravate in particolare dall’inasprimento delle politiche commerciali statunitensi.

Pur in un contesto di crescita debole, le dinamiche si sono mostrate eterogenee tra i vari settori. Nel comparto agricolo la fase di recupero del valore aggiunto, iniziata lo scorso anno, si è interrotta. Nell’industria la produzione ha continuato a ridursi nel primo semestre dell’anno, confermando la tendenza negativa in atto da oltre un biennio; la contrazione è stata accusata da tutti i principali comparti, ad eccezione di quello alimentare.

Andamento negativo anche per le esportazioni regionali, ancora in calo, a fronte invece della crescita di quelle nazionali. Sul divario ha inciso soprattutto la flessione dell’export verso il mercato statunitense, riferibile in parte alla specializzazione dell’Emilia-Romagna in comparti – come quello dei macchinari – che hanno visto ridursi i flussi verso gli Stati Uniti.

Nelle costruzioni la crescita è proseguita, seppur a un ritmo più contenuto rispetto all’anno precedente. In un contesto di ridimensionamento delle agevolazioni per l’edilizia residenziale, il comparto ha continuato a beneficiare del sostegno pubblico derivante principalmente dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Nel settore terziario l’attività ha proseguito a espandersi moderatamente, sebbene con andamenti differenziati: nel commercio al dettaglio tradizionale si è osservata una riduzione del fatturato, mentre i flussi turistici sono cresciuti, così come il traffico di passeggeri negli aeroporti e le movimentazioni di merci nello scalo di Ravenna.

La situazione economico-finanziaria del settore produttivo, in ogni caso, rimane favorevole: la gran parte degli operatori prevede per l’anno in corso di conseguire risultati reddituali positivi, in un contesto in cui la liquidità disponibile è rimasta elevata.

Nel primo semestre del 2025 l’occupazione in Emilia-Romagna è ulteriormente cresciuta nel complesso: tale dinamica non ha interessato tuttavia l’industria, dove si è registrata una contrazione a causa delle difficoltà attraversate dal comparto. Le forze lavoro sono aumentate in misura significativa: ne è conseguito un lieve incremento del tasso di disoccupazione.

Il miglioramento dei livelli occupazionali e l’inflazione ancora contenuta hanno favorito un recupero del potere d’acquisto, a cui è seguito un moderato aumento dei consumi. Il risparmio finanziario delle famiglie è ulteriormente cresciuto, sia nella componente dei depositi sia, in misura più marcata, in quella dei titoli a custodia presso le banche.

Lo scenario a breve termine, in ogni caso, resta contraddistinto da un elevato livello di incertezza. A fronte di attese favorevoli sul mercato del lavoro e del perdurare dello stimolo pubblico derivante dal Pnrr, la situazione geopolitica globale e le prospettive del commercio internazionale risultano ancora difficili da definire, esponendo l’economia dell’Emilia-Romagna al rischio di un possibile ribasso. Gli indicatori disponibili suggeriscono tuttavia una prosecuzione della fase di moderata crescita anche nei prossimi mesi, nonostante la situazione della manifattura, che continua a mostrare segnali di debolezza ciclica.



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