L’Ausl reggiana ha segnalato un altro caso sospetto di chikungunya (febbre virale trasmessa dalla zanzara tigre) a Reggio, individuato nella zona di viale Risorgimento; per questo motivo, nella notte tra venerdì 29 e sabato 30 agosto è stato effettuato – a scopo precauzionale – il primo degli interventi di disinfestazione previsti dal protocollo regionale sulle arbovirosi.
Su richiesta del Servizio igiene e sanità pubblica dell’Ausl, il Comune ha emesso un’ordinanza urgente per autorizzare i trattamenti di disinfestazione in un’area compresa tra viale Risorgimento, via Lustrini, via Palestro, via Sassoli e via Leonardo Da Vinci.
La chikungunya è una malattia virale, trasmessa attraverso la puntura delle zanzare tigre, caratterizzata da esordio acuto di febbre e forti dolori articolari e muscolari, tali anche da limitare le normali attività quotidiane. La malattia non si trasmette direttamente da uomo a uomo, ma solamente attraverso la puntura di una zanzara infetta. Il periodo durante il quale il virus risulta trasmissibile va da circa due giorni prima dell’esordio dei sintomi a circa sette giorni dopo l’insorgenza della sintomatologia (la cosiddetta “fase viremica”): in questo lasso temporale una zanzara può “prelevarlo” da una persona contagiata e trasmetterlo eventualmente ad altre persone.
Il Piano di sorveglianza arbovirosi 2025 predisposto dalla Regione Emilia-Romagna prevede, all’emergere di casi sospetti di chikungunya, interventi adulticidi, larvicidi e di eliminazione dei focolai larvali in un raggio di 100 metri dal luogo in cui sono stati individuati i casi di sospetto contagio.
Il piano stabilisce, in particolare, tre interventi in successione: la disinfestazione con prodotti adulticidi, per la massima riduzione possibile della popolazione di zanzare nella zona, per tre notti consecutive sulle aree pubbliche; la rimozione dei focolai nelle aree private, con interventi porta a porta (in programma a Reggio nelle zone interessate già dalla mattinata di sabato 30 agosto); la ripetizione degli interventi larvicidi nel sistema di tombinatura pubblico.
L’ordinanza del sindaco Massari richiede a residenti, amministratori condominiali, operatori commerciali e gestori di attività produttive in generale di garantire l’accesso alle rispettive aree cortilive e ai rispettivi giardini agli addetti alla disinfestazione incaricati dall’amministrazione comunale (quelli di Iren Ambiente, in questo caso) per consentire l’effettuazione dei trattamenti larvicidi e adulticidi e procedere alla rimozione dei focolai larvali eventualmente presenti nelle aree private.
Qualora gli accertamenti di laboratorio su questo sospetto caso di chikungunya diano esito negativo, i trattamenti di disinfestazione saranno sospesi.
Ed è proprio ciò che è successo con il precedente caso sospetto, quello segnalato nella zona di via Mazzacurati/via Lambrakis a Reggio e finito sotto osservazione nei giorni scorsi: gli esami di laboratorio sono risultati negativi, e pertanto sono stati interrotti i trattamenti straordinari di disinfestazione contro la zanzara tigre. Il Dipartimento igiene pubblica dell’Ausl di Reggio ha immediatamente informato l’amministrazione comunale dell’esito degli esami, che hanno escluso si trattasse di un caso di chikungunya: a quel punto, l’ordinanza firmata in precedenza dal sindaco è stata revocata e i trattamenti previsti dal Piano regionale arbovirosi e non ancora effettuati sono stati annullati.







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