Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha emanato un decreto per disciplinare i contrassegni identificativi per i monopattini elettrici, una sorta di “targa” ma legata alla persona utilizzatrice del mezzo, e non al mezzo in sé.
Il provvedimento ministeriale dà piena attuazione a quanto previsto dalla legge 177/2024, che ha modificato il Codice della strada introducendo nuove misure per garantire una maggiore sicurezza nell’utilizzo dei monopattini elettrici: tra queste, l’obbligo del casco anche per le persone maggiorenni e appunto l’introduzione di un sistema di identificazione univoca dei veicoli.
Per superare l’attuale “anonimato” dei mezzi e consentire un controllo più efficace in caso di infrazioni o incidenti, la norma prevede l’obbligo per ogni conducente di dotare il proprio monopattino di un contrassegno identificativo: personale e non trasferibile, realizzato su un supporto adesivo plastificato non rimovibile, è costituito da tre caratteri alfabetici + tre caratteri numerici affiancati dalla sigla “M.E.F.” e dall’emblema della Repubblica italiana.
“Non si tratta di una targa tradizionale né di un sistema di immatricolazione”, precisa il Ministero, “al fine di evitare oneri eccessivi per i cittadini”.
Il decreto definisce anche dimensioni, forma e modalità di posizionamento del contrassegno: dovrà essere applicato in modo visibile e non rimovibile sul monopattino, preferibilmente al centro del parafango posteriore (se è presente l’alloggiamento specifico), oppure nella parte anteriore del piantone dello sterzo, a un’altezza compresa tra 20 centimetri e 1,20 metri dal suolo.
Il provvedimento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti diventerà esecutivo tra due settimane, nella seconda metà di luglio, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.







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