È stato condannato in primo grado a 16 anni di reclusione (dodici per violenza sessuale e lesioni, quattro per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina) Muhammad Waqar, 31 anni, di nazionalità pakistana, che nel 2023 violentò una giovanissima profuga siriana – minorenne all’epoca dei fatti – in un casolare nella zona golenale di Guastalla, nella Bassa Reggiana.
Per l’uomo è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere.
La Corte d’assise del tribunale di Reggio, presieduta dalla giudice Cristina Beretti, lo ha invece assolto dall’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione, un altro dei capi di imputazione per il quale la pm Giulia Galfano aveva chiesto la condanna: da lì derivava la richiesta iniziale della pubblica accusa, che sommando tutti gli addebiti contestati a Waqar era arrivata a chiedere per l’uomo una pena complessiva di 30 anni di reclusione.
La vittima, oggi diciottenne, era arrivata in Italia con la sua famiglia dopo una doppia fuga precipitosa: prima dalla guerra che ha messo in ginocchio il suo Paese natale, la Siria, e poi dal tragico terremoto che nel febbraio del 2013 aveva colpito la zona tra la Turchia e la Siria.
Ma l’Europa, anziché essere la tanto sperata terra di salvezza, si era rivelata invece l’inizio di un incubo. La famiglia, finita nelle mani di alcuni trafficanti di esseri umani, invece di essere accompagnata in Germania, come promesso, era stata dirottata verso l’Italia, per poi essere separata: i maschi – padre e figlio – in Friuli, le donne invece – nonna, madre e due figlie – in Emilia.
Una delle due figlie, allora diciassettenne, fu poi segregata da sola in un casolare della frazione di San Rocco, dove sarebbe stata malmenata e abusata sessualmente da Waqar prima di essere rilasciata dai suoi aguzzini (forse dietro il pagamento di un riscatto) in un’area di servizio di Lodi.







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Custodisco, eredità di mio padre, la collezione quasi completa de "Il quaderno dell'attivista" pubblicazione del Partito Comunista Italiano degli anni quaranta e cinquanta dedicata ai
Attivista = semper mej che lavorer….
Giano bifronte... ipocrisia al top!