“E’ stato un errore. Una leggerezza dovuta allo stress”. Queste le parole di Selene Ticchi D’Urso, la militante di Forza Nuova, sospesa a tempo indeterminato, che si è presentata il 28 ottobre scorso a Predappio, paese di Natale di Benito Mussolini, indossando una maglietta con la scritta “Auschwitzland” in occasione del ritrovo di circa 2mila nostalgici per la ricorrenza della marcia su Roma. L’immagine di Selene Ticchi ha fatto il giro del globo suscitando indignazione e polemiche.
La militante di estrema destra ha aggiunto parlando con l’Agi: “Non mi aspettavo un riscontro mediatico di questo tipo. Mi sono sentita un bersaglio. Per ora non ho risposto ad insulti e minacce, però, sono arrivata al limite. Io continuo a camminare a testa alta e andrò avanti nell’attività politica. Sono più che tranquilla. Non ho commesso il reato di apologia del fascismo. Nessuno ha ricostituito il partito fascista. Poi, come recita l’articolo 21 della Costituzione, c’è libertà di pensiero, parole e opinioni”.
E sul presunto reato di istigazione all’odio razziale ha commentato: “Non mi sono mai permessa di attaccare l’etnia ebraica. Secondo me i pm archivieranno la denuncia. In caso contrario sono ben contenta di fare il processo ma se poi verrò assolta mi pagheranno i danni. Non intendevo negare l’Olocausto che non deve più accadere”.







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