25 aprile a Reggio, +Europa: una festa rovinata da insulti e intolleranza

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Gianpietro Campani, coordinatore di +Europa a Reggio Emilia: “La celebrazione della giornata del 25 aprile a Reggio Emilia è stata turbata da episodi di intolleranza rivolti alla delegazione di +Europa, presente al corteo cittadino.
Gli amici, in testa Stella Borghi, sono stati fatti oggetto di scherno perché al seguito portavano le bandiere: americana, inglese, della brigata israeliana: nazioni che diedero un forte contributo alla liberazione del nostro Paese dal giogo nazifascista, lasciando sul terreno di guerra un grande numero di loro giovani, periti per la nostra libertà.

Il gruppo di manifestanti di +Europa, attualizzando il contributo storico della resistenza armata (culminata con la liberazione del 25 Aprile del 1945) portavano al seguito, oltre al vessillo nazionale, anche le bandiere dell’Europa e dell’Ucraina: la bandiera dell’Unione Europea testimoniava la speranza di un suo ruolo risolutivo per il raggiungimento della pace nel conflitto che preoccupa l’intera comunità internazionale, almeno quella occidentale atlantica, per il conflitto Russo-Ucraino; la bandiera della Ucraina a testimonianza della vicinanza di +Europa alla Nazione offesa da una aggressione brutale che pensavamo non potesse avverarsi nel terzo millennio, soprattutto memori della storia reciproca che ci lega dal secondo conflitto mondiale.

Gli insulti e le offese rivolte a chi, di +Europa, portava nel corteo di Reggio Emilia questo contributo politico, sono dal sottoscritto respinti con fermezza, nella convinzione di aver ben compreso il valore del sacrificio di chi allora (italiani partigiani in armi, reduci del regio Esercito, soldati delle forze alleate angloamericane e non ultime le popolazioni civile inermi), combattè per la libertà e la pace.
È quindi con rammarico che come coordinatore di +Europa di Reggio Emilia prendo atto che ancora molto bisogna fare per consegnare alla storia il grande contributo che diede la Resistenza di allora, alla nostra democrazia ed alla nostra Repubblica: l’epopea resistenziale a cui abbiamo assistito dal 25 Aprile del 1945 ad oggi (non solo a Reggio Emilia, ma in tutto il Paese) non ha raggiunto lo scopo di dare alle giovani generazioni un messaggio univoco.

L’insegnamento da trarre dalla Resistenza sarà efficace, se non prescinderà dalla verità, che è anche fatta di tante pluralità, da far convergere in una sintesi comune”.