Collegato dall’Egitto, Zaki si è laureato a Bologna con la lode

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Patrick Zaki si è laureato con il voto di 110 e lode alla laurea magistrale Gemma in Women’s e Gender studies dell’Università di Bologna. La cerimonia di proclamazione è avvenuta in collegamento dall’Egitto, visto che il ricercatore, coinvolto in una vicenda giudiziaria nel suo Paese che ha portato anche al suo arresto, non ha ottenuto il permesso di andare a Bologna per discutere la tesi.

“Sono grato a tutti, sono fortunato ad essere uno studente dell’Università di Bologna, – ha detto Zaki – e ringrazio le istituzioni, la città e tutti coloro che mi sono stati vicino, spero presto di essere lì con voi”. Molto emozionato, ha tenuto un breve discorso in inglese collegato dall’Egitto. Ha discusso una tesi in giornalismo nei media e impegno pubblico. Nel ringraziare ha citato Nelson Mandela: “Sembra sempre impossibile finché non viene fatto, questa frase si avvicina molto al mio caso”, ha detto.

Era presente anche la presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti alla discussione online della tesi di laurea di Patrick Zaki nell dipartimento di Lingue moderne all’Università di Bologna.

“Oltre a congratularmi con Patrick che si è laureato con 110 e lode -ha commentato la presidente Petitti-, voglio esprimere la mia profonda stima per il conseguimento di un traguardo tanto importante in modo per nulla scontato e superando un vero e proprio percorso a ostacoli. Patrick è stato un esempio di coraggio, perseveranza e determinazione nonostante le sfide difficili che ha dovuto affrontare. Dopo essere stato rinchiuso in carcere quasi due anni come prigioniero politico, ancora oggi si vede negata dal suo Paese, l’Egitto, la libertà di tornare in Italia dove ha svolto il suo percorso di studi. Aveva chiesto un permesso speciale per essere a Bologna a discutere la tesi di persona, circondato dai suoi compagni e dai suoi insegnanti, ma non gli è stato accordato. Eravamo comunque in tanti a festeggiare la sua laurea pur con l’amarezza di non avere qui Patrick per poterlo abbracciare. Voglio infine ribadire che non dobbiamo spegnere i riflettori sulla vicenda di Zaki. L’Assemblea legislativa non lo farà finché a Patrick non verrà riconosciuta la possibilità di tornare a Bologna per celebrare la conclusione del percorso universitario e la ritrovata libertà”.