Voto 24. Tarquini: Vecchi, inutile show elettorale

Giovanni Tarquini con il ministro Sangiuliano oggi alla commemorazione del Beato Rivi

Oggi il sindaco del Comune di Reggio Emilia, Luca Vecchi, è intervenuto dalle pagine di un quotidiano locale con una intervista sulla sua esperienza di sindaco prossimo alla scadenza, dopo due mandati. L’avvocato Giovanni Tarquini (foto con il ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano), candidato civico sostenuto dai partiti del centrodestra, commenta: “La lunga intervista al sindaco Vecchi trasmette il senso di un inutile ed ennesimo show elettorale in favore del candidato sindaco del centrosinistra. Dalle sue parole emerge chiara la conferma della chiusura e della cecità di questa amministrazione comunale rispetto ai gravi problemi della città. Lo dimostrano il passaggio sulla zona della Stazione, che secondo lui era già insicura negli anni Novanta e che resta così poiché “nessuno ha la bacchetta magica”, e sugli effetti nei cantieri privati delle interdittive antimafia su cui, secondo lui, il centrodestra sarebbe “esitante”.

Lo show pro-Massari raggiunge poi il suo apice quando afferma che il mio non è un progetto civico in quanto “dietro ci sono Salvini, Fratelli d’Italia, Orban e Le Pen”.
Ebbene, visto che nonostante il suo ruolo istituzionale, di cui ho il massimo rispetto, il sindaco in carica ha evidentemente deciso di muovere un attacco non accettabile verso di me e verso l’area politica dell’intero centrodestra che ho l’onore di rappresentare, e dunque per la quale ho il dovere di farmi portavoce, va ristabilita la sacrosanta e amara verità.
In primo luogo, è ben noto che l’Amministrazione comunale, di sinistra da quasi ottant’anni, ha fallito nel compito di tutela dei cittadini e della sicurezza in senso più generale, soprattutto nelle aree intorno alla Stazione, ma anche in diversi quartieri. Forse il Sindaco Vecchi non frequenta da tempo quei luoghi.

Quanto poi al tema delle interdittive, è noto il fermo e indiscusso impegno del centrodestra nella lotta ad ogni espressione di illiceità, compresa ovviamente l’infiltrazione criminale nel tessuto economico del territorio, ed in tal senso è incondizionato il sostegno ad ogni azione di corretto esercizio dei poteri amministrativi della Prefettura. Ciò, tuttavia, non toglie che il nostro – vivaddio – è ancora uno stato di diritto e in quanto tale deve garantire al cittadino e alle imprese un corretto esercizio di tale potere; il che impone, pertanto, di operare le giuste e necessarie distinzioni.

Quanto alla mancanza di civismo della mia candidatura e all’ombra del sovranismo che starebbe dietro al mio progetto, il sindaco Vecchi mostra di volere proseguire, questa volta con un inaccettabile aggressione frontale, nell’opera di creazione di un mostro che avanza all’orizzonte. Mostro che tuttavia esiste solo nei suoi/loro pensieri. È arrivata l’ora di finirla con questa induzione alla paura. Il mio/nostro è un grande progetto innovativo che porterà finalmente aria nuova, fresca e democratica alla città. Gli esponenti del PD e i loro amici devono smetterla di ritenersi gli unici ed esclusivi interpreti del pensiero e del futuro della città. Per di più il candidato Massari è il mero e già più volte smascherato prosecutore di quel modo di amministrare di cui la gente si è stancata e che si è tradotto nei tanti problemi che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Vecchi ha sufficiente esperienza politica per non essere lui stesso consapevole di questo.

Da ultimo, ma non certo come ordine di importanza, mi preme condividere le parole del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che oggi nella Pieve di San Valentino, a Castellarano, è intervenuto personalmente alla commemorazione della barbara uccisione del beato Rolando Rivi. Egli ha definito inadeguato il racconto storico del periodo in cui sono avvenuti i numerosi fatti omicidiari di matrice partigiana che hanno avuto come obiettivo persone che avevano la sola “colpa” di professare la propria fede cristiana. E ha auspicato una rivisitazione e ripresa del loro vero contesto, per fare sì che su quegli stessi valori che hanno scatenato la violenza cieca di chi non la pensava come loro possa ora costruirsi un ponte di pace e riconciliazione. Ma il sindaco Vecchi, che è quasi sempre presente alle importanti commemorazioni partigiane, qui oggi non c’era”.

Giovanni Tarquini – breve profilo

Giovanni Tarquini, 56 anni, è sposato con Clizia e ha tre figli: Alessandro, Elisa, Nicolò.
Avvocato dal 1996, iscritto all’Albo Speciale dei Cassazionisti dal 2008, è vicepresidente dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia e componente dell’Organismo Congressuale Forense, che rappresenta e tutela gli interessi dell’Avvocatura e della società italiana.
Esperto penalista, esercita l’attività a livello nazionale e interviene in qualità di relatore a convegni e iniziative in ambito forense e accademico.
Animato da valori e principi di ispirazione cattolica e liberale, sostiene attivamente progetti e iniziative per lo sviluppo e la crescita sostenibile della città.
La sua attenzione è rivolta in particolare ai temi della sicurezza e del mondo giovanile; temi che, così come altri, vanno affrontati e gestiti con un approccio innovativo e migliorativo, nel massimo rispetto di tutto ciò che di buono è stato già realizzato.
Il suo progetto è aperto a tutti i cittadini pronti a mettersi in gioco e ad impegnarsi in modo costruttivo per il bene della città e nell’interesse delle generazioni future.



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