“Vita in vendita” scherza con la morte

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«Eppure all’improvviso, gli era balenata l’idea di suicidarsi: così, come gli sarebbe potuto venire in mente di fare un picnic. Ma a voler trovare una spiegazione a ogni costo, l’unica possibile è che avesse tentato il suicidio proprio perché non aveva nessuna ragione per farlo».

Uscito a puntate sul settimanale giapponese “Playboy Weekly” nel 1968 e poi in volume – tutte informazioni e approfondimenti su Mishima e sul romanzo si trovano nella preziosa postfazione di Giorgio Amitrano, che è anche il traduttore – Vita in vendita è un’anomalia sorprendente nella produzione letteraria dello scrittore giapponese, morto suicida nel 1970. Al momento della pubblicazione, però, non ebbe particolare eco, mentre nel 2015, sette anni dopo la ripubblicazione, ebbe un boom di vendite. Perché? Secondo Amitrano la particolarità del romanzo sta nel fatto che «sia più adatto a una sensibilità postmoderna che a quella di fine anni Sessanta. Un gusto per il pastiche, insolito in Mishima e di difficile comprensione per l’epoca in cui era stato pubblicato, lo mette in sintonia con il presente».

In Vita in vendita, Mishima scherza nichilisticamente con la morte, inscena una danza surreale con la morte senza, però, sconfinare mai nel macabro, anzi lasciando spazio a un umorismo nero che conferisce al romanzo una leggerezza tanto inaspettata quanto glaciale. Affonda la lama affilata della sua penna nel senso di vacuità della vita non estraneo a molti di noi. Per Hanio, il protagonista del romanzo, infatti, il mondo «non era altro che un giornale composto da caratteri a forma di scarafaggio».

Tutto inizia in un bar di Tokyo, quando, dopo un fallito tentativo di suicidio, gli cadono alcune pagine del giornale che sta leggendo e, nel raccoglierle, vede sopra di esse uno scarafaggio che scompare velocemente «tra i caratteri stampati del giornale». Riprendendo la lettura i caratteri diventano altrettanti scarafaggi che fuggono davanti ai sui occhi «mostrando il dorso di un marrone rossastro sgradevolmente luccicante. “Ah, è questo il meccanismo che regola il mondo”», pensa Hanio. E da questa “illuminazione” nichilistica il romanzo, sempre danzando leggiadramente, trascina il lettore dentro generi diversi: dall’erotico alla spy-story, dal gotico al pulp; generi non assemblati ma perfettamente coerenti alla narrazione e che si incalzano dalla prima all’ultima pagina. Quello che percorre Vita in vendita è la affascinante tensione fra Eros e Thanatos, fra vita e morte, gli opposti che, come Yin e Yang, fanno girare il mondo.

(Yukio Mishima, Vita in vendita, traduzione di Giorgio Amitrano, Feltrinelli, Milano 2022, p. 256, 18 euro, recensione di Glauco Bertani).

Si ringrazia la Libreria del Teatro, via Crispi 6, Reggio Emilia.

Colonna sonora

PAUL MCCARTNEY, Live and Let Die

PATTI SMITH GROUP, Because the Night

KATE BUSH, Wuthering Heights

URGE OVERKILL, Girl You’ll Be a Woman Soon

THE CURE, A Letter To Elise

I nostri voti


Stile narrativo
9
Tematica
8
Potenzialità di mercato
7