Reggio. Via al premio per la pace Giuseppe Dossetti

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C’è tempo fino al 26 marzo 2022 per partecipare alla tredicesima edizione del Premio “Giuseppe Dossetti”, il riconoscimento ideato e promosso da Comune di Reggio Emilia, Comune di Cavriago, Provincia di Reggio Emilia e Regione Emilia-Romagna, per valorizzare l’operato di associazioni e singoli cittadini del territorio nazionale che abbiano compiuto “azioni di pace” coerentemente con i principi affermati da Giuseppe Dossetti nella sua vita. Una sezione è espressamente dedicate alle associazioni reggiane.

Come in passato, anche quest’anno una sezione è dedicata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Reggio Emilia a cui viene chiesto di elaborare un testo (saggio breve, lettera, articolo di giornale o testo di canzone) sui temi della pace e della uguaglianza, partendo dagli articoli 3 e 11 della Costituzione della Repubblica italiana e coerentemente con i principi affermati da Giuseppe Dossetti nella sua vita. Tutti i docenti possono partecipare con le loro classi, in particolare quelli di Lettere, Storia, Filosofia, Diritto, Religione.

I PREMI E I BANDI – A selezionare le candidature sarà una giuria presieduta da Pierluigi Castagnetti e composta da un rappresentante di ciascuno degli enti promotori: alle associazioni spetterà un premio in denaro di 5.000 euro, al singolo cittadino un omaggio. Il “premio Manodori” di 2.000 euro, inoltre, sarà assegnato ad una associazione del territorio reggiano.

La sezione studenti vedrà premiati tre elaborati, con buoni spesa di importo pari a 1.000, 600 e 400 euro per l’acquisto di libri, cancelleria, materiale didattico, visite e laboratori didattici.

Il bando nazionale è per le associazioni e per singoli cittadini che abbiano svolto azioni di pace e promosso l’uguaglianza, con una sezione specifica per le associazioni reggiane (Premio Manodori). L’altro bando è per le scuole secondarie di secondo grado del territorio reggiano. Per partecipare al Premio per la pace, tutte le informazioni e i bandi sono sui seguenti siti: www.comune.re.it/premiodossetti, www.comune.cavriago.re.it, www.provincia.re.it e dalla pagina Facebook www.facebook.com/premio.dossetti. Tutte le informazioni sono pubblicate anche nell’opuscolo “+D1 Reggio Emilia. Cultura per la scuola 2021/2022”.

La scadenza per entrambi i bandi è fissata per le ore 24 di sabato 26 marzo 2022; le candidature dovranno essere inviate alla Segreteria del Premio per la pace “Giuseppe Dossetti” secondo le modalità indicate nei bandi stessi.

Nelle precedenti edizioni del premio hanno partecipato diverse centinaia di associazioni provenienti da tutto il territorio nazionale e oltre 120 classi provenienti da tutti gli istituti scolastici secondari di secondo grado del territorio provinciale.


HANNO DETTO – “La stesura della Carta costituzionale, a cui Dossetti diede un ampio contributo in particolare nella stesura degli articoli fondamentali, fu il primo atto della ricostruzione del paese dopo le decine di milioni di morti, la fame, la povertà e le profonde divisioni che si erano create tra le persone – dice l’assessore al Welfare del Comune di Reggio Emilia Daniele Marchi – Negli articoli fondamentali, il contributo di Dossetti lo si ritrova nei passaggi sul riconoscimento dei diritti dell’individuo da parte dello Stato (che non è una concessione come era stato, ed è tutt’ora, sotto le dittature) ed il riconoscimento delle formazioni sociali, il dovere della solidarietà politica, economica e sociale, l’uguaglianza anche sostanziale, che dà compito allo Stato di rimuovere gli ostacoli per il “pieno sviluppo della persona umana”. Questi principi costituiscono, ancora oggi, l’originalità della nostra Costituzione e l’architrave su cui poggia l’edificio costituzionale. Questi elementi oggi sono strettamente attuali e da rinnovare, in una fase di “ricostruzione” dei nostri tessuti sociali e relazioni che sono stati messi a dura prova anche dalla pandemia. Per questo oggi il Premio, che valorizza il lavoro e l’impegno sull’uguaglianza (art. 3) e sulla pace (art.11), diventano ancora più attuali e necessari”.

“Dossetti dedicò a Cavriago un’espressione che amo: definì Cavriago la sua “università di vita”, riferendosi alla comunità umana fatta di persone con cui visse la sua infanzia – afferma la sindaca di Cavriago Francesca Bedogni – Essere immersi nella comunità significa confrontarsi quotidianamente, dialogare con linguaggio di verità e responsabilità, ascoltare con rispetto anche le opinioni non condivise. Tra i tanti insegnamenti che Dossetti ha lasciato proprio la fecondità del dialogo tra uomini, culture, correnti politiche, va alimentato fin da quando ci si siede tra i banchi di scuola, membri di una variegata comunità. Il Premio per la Pace “Giuseppe Dossetti” consente proprio ai giovani di oggi di ripercorrere alcuni degli insegnamenti di Don Dossetti e di riflettere sugli articoli della Costituzione che lui collaborò a scrivere. È una grande opportunità per soffermarsi su quanto di solido ci fu tramandato per “imparare a guardare lontano”.

“Il Premio per la pace Giuseppe Dossetti – dice il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni – oltre a mantenere vivo il ricordo di una personalità così rilevante della storia italiana, continua a fornire il proprio importante contributo alla costruzione di una comunità migliore, in grado di affrontare le sfide complesse ed impegnative di questi anni, tenendo a riferimento principi e valori universali. Sono lieto che, anche in occasione della tredicesima edizione, una sezione del Premio venga dedicata alle scuole superiori, perché è proprio grazie al cammino educativo che ogni giorno i nostri ragazzi intraprendono insieme ai loro insegnanti che si genera la speranza di un domani possibile; ed è fondamentale che questo cammino avvenga non solo studiando i libri di testo, ma anche riflettendo su temi di stringente attualità come quelli, a partire dalla pace e dalla solidarietà, per i quali Giuseppe Dossetti ha speso la propria esistenza”.

“Riflessioni, proposte e attività inerenti temi come la pace, l’uguaglianza, la solidarietà, restano di profonda attualità, oltre che di rilevanza assoluta, in un periodo in cui assistiamo alle complesse e delicate vicende che interessano l’Afghanistan e altri luoghi del mondo – afferma Giammaria Manghi, capo della Segreteria politica della Presidenza della Regione Emilia-Romagna – Per questo, riprendendo gli scritti e le riflessioni di Dossetti, dobbiamo interrogarci su come sia possibile, davvero, poter generare pace in modo duraturo e universale. Un approdo che deve partire anche dai nostri comportamenti quotidiani, dall’essere portatori di pace prima di tutto in prima persona, nelle nostre scelte e nei nostri modi di comportarci. Ed è proprio questa a mio parere la bellezza del Premio Dossetti: far riflettere i giovani sull’importanza della pace, sull’esserne testimoni e raccogliere idee e proposte nuove e inedite, come sono per definizione le idee e le proposte che provengono dai giovani”.

“Condivisione e solidarietà contribuiscono a costruire una pace stabile – dice Romano Sassatelli, presidente della Fondazione Manodori – ed è quello per cui lavoriamo nel nostro impegno quotidiano. Conoscere la figura di Don Dossetti e diffonderne il pensiero rappresenta uno stimolo e un incoraggiamento, soprattutto per i giovani, per portare avanti valori di uguaglianza e fraternità, per capire che possiamo andare avanti solo insieme. La Fondazione Manodori interviene costantemente nel sociale e per le nuove generazioni, al fianco di chi ogni giorno opera per migliorare i rapporti tra gli uomini, nelle istituzioni, nella nostra comunità. Un intento che si è rafforzato in questa fase di particolare complessità per il sistema scolastico e per tutta la nostra comunità”.

“Anche quest’anno – afferma Pierluigi Castagnetti, presidente della Giuria – il premio per la pace Giuseppe Dossetti offre l’occasione, agli studenti delle scuole superiori della provincia di Reggio Emilia e a tutti gli “operatori di pace” impegnati in diverse iniziative di solidarietà in tutto il paese, per una riflessione sullo “stato del mondo”, in particolare dopo la vicenda dell’Afghanistan che sta cambiando gli equilibri a livello Internazionale. Si potrebbe rilevare che, proprio Dossetti, all’indomani della prima guerra del Golfo, in una qualche misura e pressoché in solitudine, aveva previsto l’evoluzione della situazione odierna in medio ed estremo oriente, con la conseguente “perdita di ruolo” dell’Occidente. Ci vogliono menti fresche e nuove, aveva pure esortato il costituente reggiano, per raccogliere la sfida di un sempre più inevitabile cambiamento. L’auspicio che formuliamo è che l’edizione di quest’anno del Premio sia occasione utile in questa direzione”.

“Quando quindici anni fa – ricorda Paolo Burani, ideatore del premio e membro della Giuria – fu istituito il Premio Dossetti, le istituzioni che lo hanno promosso avevano tre obiettivi principali: ricordare la figura e l’opera di don Dossetti con un appuntamento annuale o biennale; far emergere e dare un riconoscimento a chi , con la propria attività ed il proprio impegno, come singoli o in associazione , diffondono la cultura della pace; far riflettere e stimolare le giovani generazioni in merito ai temi della pace, della solidarietà, dell’uguaglianza. Obiettivi che rimangono, che sono stati in parte raggiunti, e che ci impegnano ancora per il futuro. Purtroppo la realtà del mondo in cui viviamo non è una realtà di pace, non è una realtà in cui è accresciuta la solidarietà. Questo ci deve responsabilizzare ancora di più per fare ognuno la propria parte, anche con una iniziativa come il Premio. A 25 anni dalla morte di don Dossetti , che cadrà il prossimo 15 dicembre, rimane sempre attuale il suo pensiero e la sua testimonianza. Come ci ricordano queste parole pronunciate a Cavriago nel 1988: Se vi posso fare una raccomandazione , esprimere un auspicio, un augurio, è proprio questo: avere una grande solidarietà senza confini”.

Giuseppe Dossetti (1913-1996) giurista e politico, è stato fra i protagonisti nella stesura della Costituzione repubblicana; sacerdote e monaco partecipò alla elaborazione dei principali documenti del Concilio Vaticano II; uomo di pace, visse la Resistenza al nazi-fascismo in prima persona e si adoperò per la diffusione dei valori della solidarietà, della fratellanza, del rispetto della dignità di tutti gli uomini. Don Dossetti ha mantenuto un profondo legame con la sua terra d’origine, Reggio Emilia e Cavriago, dove ha vissuto durante l’infanzia e l’adolescenza, tanto da definire lo stesso Cavriago come la sua “università della vita”.