Il Senato accademico dell’Università di Modena e Reggio, nella seduta del 30 settembre, ha approvato all’unanimità una mozione proposta dal rettore Carlo Adolfo Porro che si apre con tre enunciati che definiscono il cuore dell’impegno di Unimore: l’auspicio della cessazione immediata delle ostilità in tutte le zone di guerra, la richiesta di porre fine all’assedio e alla distruzione di Gaza, con un esplicito riferimento al “genocidio in atto”, il sostegno alle iniziative umanitarie per riattivare corridoi sicuri per cibo, acqua e medicinali.
Una mozione, ha spiegato l’ateneo, “di forte impegno civile e istituzionale che riafferma la volontà della comunità accademica di collocarsi con chiarezza dalla parte della pace, del diritto internazionale e della difesa dei diritti umani”; un atto che, sempre secondo Unimore, “prende posizione in un momento drammatico, segnato da conflitti aperti in più aree del mondo e in particolare dall’occupazione e dalla devastazione della Striscia di Gaza, rispetto alla quale la commissione di inchiesta delle Nazioni Unite ha riconosciuto la configurazione di un genocidio”.
Il documento richiama, in apertura, il quadro dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, sottolineando “l’impatto devastante” di queste crisi sulla vita delle popolazioni civili e sulle relazioni geopolitiche globali.
La mozione si colloca peraltro in continuità con le recenti decisioni di Unimore in materia di etica della ricerca: l’ateneo ha infatti istituito la Commissione Dual Use, incaricata di elaborare linee guida per vigilare sui contratti e sulle collaborazioni in modo da escludere applicazioni in ambito bellico. Il testo approvato prevede che, con cadenza almeno semestrale, la commissione riferisca sugli esiti delle verifiche riguardanti istituzioni universitarie, enti di ricerca e realtà imprenditoriali, con la possibilità di interrompere rapporti con soggetti coinvolti in violazioni del diritto internazionale.
La mozione ribadisce l’auspicio della cessazione delle ostilità, del riconoscimento della gravità del genocidio in corso a Gaza, dell’avvio di processi di dialogo, negoziazione e rispetto del diritto internazionale e dell’apertura di corridoi umanitari, dichiarando il proprio “forte sostegno a ogni iniziativa di solidarietà concreta”.







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