Il tribunale di Ferrara ha condannato a 20 anni di carcere Norbert Feher, più conosciuto come “Igor il Russo”, accusato di aver messo a segno tre rapine in provincia di Ferrara nell’estate del 2015, due anni prima degli omicidi che insanguinarono l’Emilia e la Spagna nel 2017.
I reati per i quali è stato condannato furono commessi assieme ai componenti della sua banda, formata da Ivan Pajdek e Patrick Ruszo: la rapina del 26 luglio del 2015 a Villanova di Denore, quella del 31 luglio a Mesola (nella casa di una donna di 90 anni, lasciata legata e imbavagliata nel letto per 48 ore) e quella del 5 agosto dello stesso anno a Coronella, dove un padre e la figlia furono sequestrati in casa per cinque ore e rapinati.
Feher, che nonostante l’appellativo con cui è noto è in realtà di nazionalità serba, attualmente è detenuto in Spagna, dove è stato arrestato nel dicembre del 2017 dopo otto mesi di latitanza; prima della sentenza del tribunale estense era già stato condannato all’ergastolo in Italia, con sentenza poi confermata anche in appello, per aver assassinato il barista di Budrio (in provincia di Bologna) Davide Fabbri e il volontario di Portomaggiore (in provincia di Ferrara) Valerio Verri. In Spagna, invece, è accusato di altri tre omicidi e due tentati omicidi.
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Resoconto toccante e interessante, non la solita propaganda di tv e carta stampata.
Accusare di disonestà bisogna avere le prove, in caso contrario dovrebbe pagare per le sue accuse. Dire che la sanità in ER penalizza gli utenti […]