Tra un’incertezza e l’altra, a meno di un mese dall’evento “30 anni in un giorno” confermato alla Rcf Arena di Reggio Emilia (Campovolo), Luciano Ligabue sforna – con tempismo chirurgico – il settimo libro (che ormai sappiamo essere per lui un numero magico), l’autobiografia: Una storia (Mondadori), da domani, in tutti i negozi di libri.
Una storia, ebbene sì, perché questo libro è sia la sua storia – quella più intima, personale e famigliare – sia un meraviglioso racconto che abbraccia la provincia italiana, dagli anni Sessanta ad oggi.
Perché la storia di Luciano Ligabue, alla fin fine, è una di quelle che ne contengono cento, e altre cento ancora. Come dice lui stesso: <<Nessun libro può contenere la vita di qualcuno. Ma i ricordi che contano sì. Con quelli ci si può provare>>.
Affrontando per iscritto il bilancio della sua esistenza, con l’eclettismo artistico che gli è proprio, il Liga esce dai comodi confini del classico resoconto biografico e tratteggia magistralmente situazioni, luoghi e persone, donando loro una dimensione romanzesca. Li fa vedere, toccare e conoscere.
C’è un intero universo, circoscritto e infinito, nella narrazione autobiografica di Luciano Ligabue. Sessant’anni di vita che, in virtù di una scrittura in stato di grazia, si elevano a vera e propria storia, tutta da leggere, tutta da rivivere.
È tutto un prato. È tutto un prato con noi sopra. Sappiamo di selvatico, di erba medica, di fossi e di sudore seccato. Di fuga da un altro guaio. Dopo aver corso come Domenghini, ci lasciamo cadere a pancia in giù, tiriamo il fiato e l’aria sa di terra. Quando ci giriamo vediamo un pomeriggio che non finisce mai.
E invece finisce e ci fa lasciare sempre qualcosa a metà. I bagni in mutande nei canali, le gogne inflitte e subite, le gare in bici fino al cartello, la testa sotto la fontana con l’acqua che sa di ferro, le cerbottane e le fionde, le manate ai campanelli, la fitta al cervello per il morso al ghiacciolo. Le strisce di verde che non vengono mai via.
Segno le braghe a mia madre e le dico: «Non stare a lavarle, le rimetto così fino a quando ricomincia scuola».
«Tant t’è bel li stes» sorride lei, sei bello lo stesso.
La Rina che mi perdona sempre.
Il 5 maggio, alle ore 21, Luciano Ligabue sarà ospite di OGR Talks (a cura di Mondadori e OGR Torino, in collaborazione con il Salone del Libro di Torino): l’evento live, sold out, sarà trasmesso in streaming sui canali YouTube e Instagram di OGR Torino e sui canali YouTube e Facebook di Mondadori e modererà l’incontro Bruno Ventavoli.
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Spero non fosse Max Mara
Condivido la succinta ma chiara analisi del Signor Campani. Saltando di palo in frasca, credo di riconoscere in lui un mio esemplare alunno di prima media
Condivido la succinta ma chiara analisi del Signor Campani. Saltando di palo in frasca, credo di riconoscere in lui un mio esemplare alunno di prima media