Topo morto nel vassoio del cibo al Policlinico di Modena, la Lega: “Fatto gravissimo, si indaghi”

policlinico di Modena pareti

L’azienda ospedaliero-universitaria di Modena ha ammesso che lo scorso 9 settembre è stato ritrovato un piccolo topo morto sul vassoio del vitto – più precisamente sulla plastica protettiva degli alimenti – destinato a essere distribuito come pranzo ai pazienti del reparto di medicina oncologica del Policlinico cittadino: la direzione ha parlato di “episodio increscioso e del tutto esecrabile”, specificando che “sono in corso tutte le verifiche possibili per capirne le cause, senza escludere alcuna possibilità”, compresa l’eventualità di un’azione dolosa.

L’azienda ospedaliera, in ogni caso, ha assicurato che non è risultata alcuna contaminazione degli alimenti e ha immediatamente attivato tutti i servizi preposti per analizzare le cause dell’evento e accertare eventuali responsabilità. È stata inoltrata anche una segnalazione al servizio di igiene pubblica dell’Ausl di Modena per intraprendere le azioni di competenza e mettere in campo ulteriori controlli per delineare meglio i contorni della vicenda.

L’episodio è finito anche all’attenzione della Regione Emilia-Romagna grazie a un’interrogazione del consigliere regionale della Lega Stefano Bargi, che ha chiesto di “indagare in modo approfondito e con la maggiore celerità possibile per individuare a chi siano imputabili le responsabilità di quanto accaduto”.

Per Bargi “si tratta di un fatto gravissimo che non può e non deve assolutamente derubricato nel più classico degli scaricabarili”, e rispetto al quale “occorre arrivare a identificare il responsabile o i responsabili dell’accaduto. La presenza di un topo in un nosocomio, già gravissima in sé, lo è ancora di più se si considera che il ratto è stato rinvenuto in un reparto sensibile e delicato come quello di oncologia, dove si trovano i pazienti più fragili. Ci aspettiamo che venga effettuata un’indagine approfondita a 360 gradi che verifichi l’efficacia dei sistemi di sicurezza e salubrità dell’intero plesso ospedaliero, nell’ottica di scongiurare il ripetersi di episodi incresciosi e inaccettabili come questo”.