Dieci anni fa il terremoto in Emilia, la visita del presidente Mattarella

Sergio Mattarella Stefano Bonaccini 10 anni del sisma Emilia

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al teatro Facchini di Medolla, nella Bassa modenese, è stato salutato da centinaia di bambini delle scuole che sventolano bandierine tricolore e gridano “presidente, presidente”.

Il capo dello Stato Mattarella partecipa alle celebrazioni ufficiali per il decennale del sisma emiliano del 2012, è stato accolto dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e dal sindaco, Alberto Calciolari, oltre che dal prefetto di Modena, Alessandra Camporota.

Il programma della visita. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accogliendo l’invito del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, sarà in Emilia venerdì 20 maggio, a dieci anni dalla prima scossa di terremoto che, insieme alle successive, nel maggio 2012 portarono devastazione, morti e feriti.

Il Capo dello Stato, che visitò il cratere sismico nel 2017, sarà prima a Medolla poi a Finale Emilia, luoghi della provincia di Modena fortemente colpiti dal terremoto, ma anche simbolo della ricostruzione e della rinascita.

Il Presidente arriverà alle 11 a Medolla, dove all’interno del Teatro Facchini si svolgerà la Cerimonia ufficiale per il decimo anniversario. Davanti ai rappresentanti delle istituzioni e agli invitati, il presidente prenderà la parola dopo i saluti del sindaco e presidente della Unione dei Comuni modenesi Area Nord, Alberto Calciolari, dell’ex Commissario alla ricostruzione, Vasco Errani, del capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e del presidente della Regione, Bonaccini. Al termine, raggiungerà verso le 12 Finale Emilia, dove inaugurerà la ‘Stazione Rulli Frulli’, sede del gruppo musicale emiliano simbolo di resilienza e inclusione sociale, ricavata dalla riqualificazione della locale ex autostazione danneggiata dal terremoto

Lo stato della ricostruzione. A dieci anni dal sisma, la ricostruzione in Emilia è ormai in fase di completamento. Ogni cosa deve tornare al suo posto, si disse dopo le terribili scosse del 20 e 29 maggio 2012 e le prime settimane dell’emergenza più dura, e per riuscire a farlo, portando a termine la gran parte dei lavori previsti, sono stati concessi complessivamente contributi per quasi 6,5 miliardi di euro, erogati alle famiglie e alle imprese delle aree colpite. Di questi, già liquidati oltre 5 miliardi di euro.

Ricostruzione privata e produttiva praticamente chiusa, mentre proseguono i lavori per completare la realizzazione del Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali, condiviso con Soprintendenze e autorità ecclesiastiche, più complessa anche per i vincoli storici e architettonici esistenti.

Ma anche in questi ultimi due anni, segnati drammaticamente dalla pandemia, i cantieri, pur rallentati, non si sono mai fermati. Resta infatti l’obiettivo di chiudere anche quest’ultima parte nel più breve tempo possibile, con il caro energia, gli aumenti generalizzati dei prezzi e la difficoltà nel reperire materiali e strumenti per l’edilizia che rendono la sfida ancor più impegnativa.

Ma il primo pensiero va a coloro che persero la vita e ai loro familiari, la sola ferita che non si potrà mai rimarginare. AI feriti e alla sofferenza causata dal sisma, soprattutto dalle terribili scosse del 20 e 29 maggio 2012.

Cosa resta da fare: la nuova ordinanza sui cantieri e il confronto con Palazzo Chigi
Anche in questi ultimi due anni, segnati drammaticamente dalla pandemia, i cantieri, pur rallentati, non si sono mai fermati. Resta infatti l’obiettivo di chiudere anche quest’ultima parte nel più breve tempo possibile, con il caro energia, gli aumenti generalizzati dei prezzi e la difficoltà nel reperire materiali e strumenti per l’edilizia che rendono la sfida ancor più impegnativa.

In questo quadro si inseriscono alcuni provvedimenti assunti dalla Regione Emilia-Romagna, dal Governo e dal Commissario per la ricostruzione per sbloccare progetti e cantieri.

In particolare, dopo il nuovo prezziario regionale il Commissario si prepara ora a firmare la nuova ordinanza sui cantieri in corso nel ‘cratere’, sia pubblici che privati, in aggiunta a quanto già previsto nel Decreto legge 50/2022 pubblicato martedì scorso. Una vera e propria boccata di ossigeno per imprese e ricostruzione, sollecitata con forza da associazioni economiche, professionisti e sindaci per dare l’ultimo impulso al completamento dei lavori post sisma.

È questo, in sintesi, il quadro della ricostruzione a dieci anni dal sisma che colpì quattro province emiliane – Modena, Reggio Emilia, Bologna, Ferrara –, insieme a quelle di Mantova e Rovigo, causando 28 decessi, 300 feriti, 45 mila sfollati e danni per 12,2 miliardi di euro. Un ‘cratere’ iniziale che contava 59 Comuni, oggi ristretto a 15: in 45 comuni, infatti, la ricostruzione è pressoché terminata, mentre nei rimanenti è a buon punto ma servono ancora procedure e risorse specifiche.

E proprio su questi aspetti, martedì scorso si è svolto un confronto tra Regione Emilia-Romagna e Palazzo Chigi, presenti il Commissario per la ricostruzione e il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, da un lato, il sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei ministri e la capo dipartimento Casa Italia, dall’altro; incontro su aspetti normativi, risorse e uscita dallo stato di emergenza, per un confronto che proseguirà già nei prossimi giorni.