Riceviamo e pubblichiamo in versione integrale questa lettera dell’architetto Giamprimo Bertoni.
Caro Direttore,
forse non tutti ricordano quando l’allora assessore Tutino con il “rifiutometro” istruiva i cittadini su come differenziare i rifiuti domestici.
Da quel momento tutti – o quasi – appresero la differenza fra plastica e vetro, fra carta e cellophane, fra ferro e legno.
Con l’avvento del porta a porta, poi, è stato chiesto ai cittadini uno sforzo ulteriore per poter gestire al meglio la raccolta dei singoli rifiuti, imponendo a tutti il conferimento degli stessi già suddivisi per categorie, dotando gli utenti di appositi contenitori o sacchetti personali.
Sforzo che sarebbe stato ripagato con la ventilata, allora futura, “tariffa puntuale”.
In pratica chi più differenzia meno paga.
A distanza di anni, lo stato delle cose è il seguente.
La Tari recentemente è stata aumentata a tutti.
Della tariffa puntale non se ne sa più nulla.
Per le strade invase dai contenitori “legali”, che danno lustro e decoro al centro storico oltre che dispensare odori nauseabondi soprattutto col caldo, da sempre vi sono distese di sacchetti variegati che non rientrano fra quelli canonici, che comunque vengono regolarmente raccolti da mezzi non ufficiali di Iren ma di altre ditte incaricate.
Mi permetto quindi una conclusione un po’ amara.
Prima di tutto, l’ipocrisia di non volere ammettere che la raccolta differenziata in centro è stato un clamoroso insuccesso, considerata la presenza costante di sacchetti di tutti i supermercati lasciati in ogni strada.
Il servizio, comunque più costoso della precedente raccolta in cassonetti dedicati, non funziona e per non farlo apparire più di tanto si è dovuto ricorrere a un servizio “parallelo” di raccolta in orari meno “visibili” di tutto quello che non rientra fra i contenitori personali.
Tutto questo pensando che i cittadini “dormano” o comunque non si accorgano di tutto ciò che accade.
Il maggior costo per una raccolta sia del porta a porta “legale” che di tutto il resto alla fine viene fatto pagare all’utente.
Così la Tari, come già detto, è aumentata invece di diminuire.
Pensando ancora che i cittadini abbiano dimenticato quanto era stato promesso in cambio del maggior disturbo loro arrecato dalla raccolta porta a porta.
Come cittadino sono un po’ indignato di essere trattato come uno smemorato deficiente con scarse capacità intellettive da chi dovrebbe essere, non dimentichiamo, al nostro servizio.
architetto Giamprimo Bertoni







Concordo al 100%.
Siamo una faiglia Reggiana di 4 persone con due bimbi, uno di 5 anni e una neonata di 6 mesi, il salasso nel 2025 è stato di 395 euro. Non abitiamo in centro ma in provincia, nonostante continuiamo a differenziare ogni giorno, anno dopo anno i costi aumentano è una situazione Inaccettabile!!!
La raccolta porta a porta è un vero fallimento, toglie tempo , spazio abitabile e denaro.
Tutto tristemente realistico il quadro delineato da G. B. Cittadini cornuti e mazziati, come sempre!
“smemorato deficiente con scarse capacità intellettive” deve essere per forza di cose l’identikit dell’elettore medio che vota, ostinatamente, PD a Peggio Emilia… nei secoli dei secoli….
Oserei quasi dire che l’identikit è pressoché perfetto.👍