L’amministrazione comunale di Vignola ha scritto al ministro dell’interno Matteo Piantedosi dopo l’episodio di violenza sessuale denunciato da una donna di 30 anni, aggredita e abusata in pieno centro nella serata dello scorso 25 giugno a pochi metri dalla sua abitazione.
“Le indagini sono in corso e come amministrazione abbiamo dato la nostra piena collaborazione, auspicando che al più presto si possa arrestare l’aggressore. Fin dal primo momento abbiamo espresso vicinanza alla vittima di questa violenta aggressione. È lei la nostra prima preoccupazione. Siamo ugualmente molto preoccupati per l’allarme che un evento di questo tipo ha acceso nella nostra comunità. Come sa chi segue l’attività dell’amministrazione, molte azioni sono state già adottate in questi anni: le telecamere in centro ci sono e funzionano, la polizia locale ha la sede in centro storico, la presenza degli street tutor è stata rafforzata proprio in queste settimane a tutela dell’estate dei vignolesi, le luci sotto i portici sono state installate non solo a scopo estetico ma proprio a scopo preventivo, i daspo urbani e le norme antibivacco sono in funzione da un paio di anni, in Prefettura abbiamo chiesto e ottenuto un Comitato per la sicurezza dedicato esclusivamente alla situazione di Vignola”.
Per il Comune del Modenese “tanto di quello che è possibile fare a livello locale è stato fatto: per questo, non per alimentare inutili polemiche, ma per la tutela dei cittadini, abbiamo deciso di scrivere direttamente al ministro dell’interno Piantedosi chiedendogli un incontro. Gli uomini delle forze dell’ordine che sono sul territorio sono competenti e determinati, ma non sono sufficienti. Servono più uomini a Vignola per poter fare le indagini e controllare il territorio. La sindaca e l’amministrazione sono a disposizione. Chiedendo la collaborazione della Prefettura, vorremmo poter concordare un incontro al più presto. Domandiamo che lo Stato ci sostenga maggiormente e che si lavori insieme per il bene delle nostre comunità”.







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